Si può vivere bene in età avanzata?.
La risposta al quesito affiora tra le pagine del saggio
"Longevità nel benessere, sfide presenti e future", edito da
Aracne. Scritto da Roberto Pili, presidente della Comunità
mondiale della longevità (Cmdl) e Donatella Petretto, psicologa
dell'Università di Cagliari, è stato presentato nella zona
archeologica di Nora, nel comune di Pula, in un incontro
coordinato dal giornalista Vito Fiori.
"Il libro si inserisce in un filone di ottimismo
esistenziale, leggendolo - spiega Pili - si comprende come
abbiamo in mano molte chiavi che aprono a scenari di costruzione
e mantenimento della salute, allontanamento dell'insorgere delle
malattie e della disabilità, a patto che si adottino quanto
prima stili di vita il più possibile naturali". "Non esiste un
elisir di lunga vita in benessere - avverte il medico - esistono
invece programmi di allenamento al mantenimento della salute
fisica, psichica e spirituale in grado spalancare scenari di
'Ben Essere' sino ai confini della longevità possibile per la
specie umana". Gli autori puntano i riflettori sul fenomeno
delle persone longeve delle cosiddette Blue Zone. "I centenari
di queste zone si sono dimostrati particolarmente resistenti
anche nei confronti della recente pandemia", osserva Pili
Il libro, se da un lato esalta i vantaggi di corretti stili
di vita ed enumera i disastri legati a sedentarietà, obesità e
stress, dall'altro saluta gli straordinari successi della
medicina nel curare, riabilitare malattie e disabilità in grado,
sino a un recente passato, di provocare processi rapidamente
irreversibili. Il presidente della Cmdl sottolinea come
occuparsi di anziani, della loro salute, aspettativa di vita,
benessere, "non sia un lusso ma un tema di stringente attualità
per la sostenibilità dei sistemi socio sanitari e anche per
contrastare il diffuso ageismo che permea settori sempre più
vasti della società".
"Quello del dilagare dell'ageismo - argomenta Donatella
Petretto - è il grande nemico da combattere, influenza in
negativo e in qualche modo accelera il processo di
invecchiamento. Potrebbe portare a forme di emarginazione ed
accentuare la marginalità delle persone. Al contrario, un
atteggiamento rispettoso e inclusivo favorisce il benessere
psicofisico". "Parlare quindi di longevità in buono stato di
salute e in benessere - riprende Pili - non è un tema per vecchi
ma un'opportunità per tutti. Si potrebbe tradurre in grandi
vantaggi economici: la cosiddetta Silver economy, che ci
riserviamo di trattare in un nostro prossimo libro".
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