Nessun lieto fine, nessuna sorpresa, nessuna assunzione. La vertenza Air Italy arriva ai titoli di coda con il completamento delle procedure di licenziamento dei circa 1.500 dipendenti, di cui 800 in Sardegna e gli altri in Lombardia. Una fine che, denunciano con amarezza i sindacati, arriva nella totale indiffirenza delle istituzioni e della politica: "Millecinquecento lavoratori ad alta professionalità ma con specializzazione settoriale ed età anagrafica che ne rendono difficile la ricollocazione, attendono ancora che le promesse fatte dalla politica: abbiano conseguenze coerenti con le roboanti dichiarazioni fatte in momenti di concitazione sindacale", dichiara il segretario regionale dell'Anpav, Marco Bardini.
"Il licenziamento dei lavoratori Air Italy stride - spiega - con le trionfalistiche dichiarazioni delle gestioni aeroportuali di crescita a due cifre dei numeri dei passeggeri transitati negli scali sardi e italiani. E stride anche con le cancellazioni, per mancanza di personale, di voli da parte dei vettori stranieri che si sono impossessati del mercato italiano dopo la distruzione di tutte le compagnie nazionali".
Da qui un ultimo appello al governatore della Sardegna. "I rappresentanti dei lavoratori di Air Italy - ricorda Bardini - sono stati ricevuti, invano, da tutte le istituzioni nazionali ed europee e financo da Papa Francesco. Da tutti, tranne che dal presidente Solinas al quale rinnoviamo per l'ennesima volta la nostra richiesta di convocazione e di sostegno. Richiesta che estendiamo a quanti si sono candidati a governare il Paese e che in questi giorni di campagna elettorale ci stanno chiedendo il voto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA