L'Unità operativa di Oncologia dell'ospedale San Martino di Oristano, guidata dal dottor Luigi Curreli, ha ampliato nel mese di settembre i volumi d'attività, varando un piano di recupero delle visite di controllo rimandate per via della carenza di personale e dell'emergenza Covid.
"L'ambito che più aveva risentito dei rallentamenti aveva riguardato la programmazione delle visite di controllo dei pazienti guariti. Si era preferito dedicare maggiore attenzione alle persone che necessitavano di cure per malattia in atto - spiega Curreli - Attualmente si sta riuscendo a effettuare la presa in carico di 10-15 nuovi pazienti a settimana, ma per ottobre è previsto un incremento di circa 250 ulteriori visite.
L'attività di recupero proseguirà anche nei mesi a seguire al fine di riprendere in carico tutti i pazienti in follow-up".
I pazienti la cui visita era stata sospesa vengono riprenotati direttamente dal Cup (Centro unico di prenotazione), che continuerà a chiamare tutti gli utenti fino ad esaurimento delle visite arretrate. Ad imprimere una netta accelerata alle attività ha contribuito l'assunzione di due nuovi oncologi, avvenuta fra agosto e settembre, che ha portato a cinque il numero complessivo di medici di Oncologia con il recupero, nell'ultima settimana di settembre, idi 50 visite.
L'arrivo di due ulteriori medici in Oncologia previsto per novembre consentirà di accrescere ulteriormente le possibilità di presa in carico, oltre che di ridurre i carichi di lavoro del personale. "Il rafforzamento del personale dell'Oncologia è un tassello fondamentale nel progetto di potenziamento della filiera oncologica, e l'aumento delle prestazioni ne è una prova - dichiara il direttore generale della Asl 5 di Oristano Angelo Serusi -. Non è però l'unico passo compiuto in questi mesi in questo campo: abbiamo assunto un nuovo medico palliativista dedicato all'hospice e stiamo costruendo la rete sperimentale delle cure palliative sul territorio. Stiamo anche lavorando per rilanciare gli screening oncologici, così da coprire tutti gli aspetti, dalla prevenzione alle cure palliative, e da permettere ai cittadini di non doversi spostare altrove per affrontare la malattia e di trovare una risposta sul territorio".
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