Un documento unitario con tutte le rivendicazioni degli studenti dopo il crollo dell'aula magna della Facoltà di Lingue a Cagliari. Verrà scritto questa mattina nell'assemblea dei giovani che stanno ancora occupando l'aula magna Capitini, nel corpo aggiunto del complesso del Magistero a Sa Duchessa, all'interno del quale si trova anche l'edificio che ha ceduto la notte di martedì 18. I ragazzi, circa un centinaio, continuano a chiedere un incontro urgente con il rettore Francesco Mola, ma insistono: "fino a quando non avremo risposte, l'occupazione non si ferma".
E il collettivo universitario Reset Unica, che ha organizzato la manifestazione di ieri davanti al Rettorato, lancia un appello attraverso i social, invitando "tutti gli studenti che svolgono lezioni ed esami in Magistero a non recarsi in loco. Nonostante le rassicurazioni del Rettore sulle altre strutture del plesso di Sa Duchessa, le studentesse e gli studenti vogliono avere certezze sulla sicurezza delle aule".
Nel frattempo Azione Universitaria, in una nota, parla di "un profondo senso di insicurezza: in che condizioni versano realmente gli stabili di cui usufruiamo quotidianamente? Quali interventi sono previsti per la loro messa in sicurezza e con quali tempistiche? Non si può temporeggiare sulla pelle degli studenti né affidare la nostra sicurezza al caso. L'Università deve affrontare il problema in maniera radicale, assumendosi le proprie responsabilità, affinché si giunga ad una soluzione definitiva". Sulla questione interviene anche CasaPound: "Ciò che è successo è un fatto gravissimo, sulle vite degli studenti non si scherza! Questa è l'ennesima dimostrazione di come i tagli all'istruzione abbiano un peso concreto e siano tangibili".
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