I costi di energia elettrica e gas rischiano di far chiudere le residenze sanitarie assistenziali (Rsa). È l'allarme lanciato dai pensionati di Confartigianato (Anap) ai parlamentari sardi. "E' necessario - spiegano - occuparsi immediatamente di questo grave problema prima che arrivi l'inverno: in caso di chiusura che fine farebbero gli anziani e i malati?".
"Si parla tantissimo della crisi delle famiglie, delle imprese e delle strutture alberghiere strangolate dai costi delle bollette del gas e dell'elettricità - commenta Paola Montis, presidente Anap Sardegna - ma poco, al contrario, si sente sulle ripercussioni del caro energia sulle strutture residenziali per gli anziani, che debbono affrontare ostacoli ancor più grandi, con il concreto rischio di chiusura che porrebbe seri interrogativi sulla sorte degli anziani che vi sono ospitati".
"Dopo il periodo assai complicato della pandemia, che ha provocato essa stessa un aumento dei costi di gestione per le Rsa e i servizi semiresidenziali (come le mascherine, i test e l'organizzazione interna), gli aumenti delle bollette energetiche - insistono i pensionati artigiani - rappresentano una mazzata insopportabile per i bilanci di molte strutture, le cui tariffe peraltro sono imposte, se il Governo non interviene in qualche modo prevedendo immediati ristori. Si teme fortemente l'arrivo dell'autunno, con l'accensione degli impianti di riscaldamento, anche se l'estate con i condizionatori in funzione, indispensabili per gli ospiti anziani, ha fatto registrare un forte consumo incomprimibile dell'energia elettrica". Risultato? "I costi dell'energia sono cresciuti in un anno del 166%".
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