Sono passati esattamente 20 anni
da quando un gruppo di giovani a Cagliari decise di fondare
l'Arc, e colmare così il vuoto lasciato dalla chiusura prima di
ArciGay e poi di Kaleidos, a fine anni Novanta e nei primi anni
2000, le due associazioni che hanno fatto la storia del
movimento Lgbtqia+ a Cagliari.
L'associazione culturale e di volontariato è nata proprio l'1
dicembre, giornata internazionale della lotta all'Aids,
raccogliendo lo spirito di lotta alle malattie a trasmissione
sessuale ma anche alla stigmatizzazione: sono stati fatti passi
da gigante - è detto in una nota dell'Arc - ma la strada per
un'adeguata informazione sulla prevenzione e sulla difesa dei
diritti delle persone con Hiv è ancora lunga.
L'ARC ha iniziato le proprie attività con piccoli ma allora
sicuramente importanti e coraggiosi eventi culturali legati al
cinema e ai libri. Nel corso del tempo è cresciuta, con
tantissime iniziative, e oggi ha presentato il Centro anti
discriminazioni "Ci siamo".
Lo sportello di ascolto e accoglienza - nato una decina di anni
fa, in collaborazione con il Dipartimento di Pedagogia,
Psicologia, Filosofia dell'Università di Cagliari - oggi è stato
potenziato, grazie un finanziamento statale dell'Unar, l'Ufficio
Nazionale Antidiscriminazione Razziali, che ha consentito per la
prima volta l'assunzione di personale altamente qualificato e
formato proprio per far fronte ai problemi che le persone
incontrano per il loro orientamento sessuale o romantico e per
la loro identità di genere.
Il territorio di attuazione del progetto comprende le province
di Oristano, Ogliastra, Medio Campidano, Sulcis Iglesiente e
Città metropolitana di Cagliari per un totale di 232 Comuni.
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