Cobas, Usb e organizzazioni sindacali di base in piazza a Cagliari e Sassari: sciopero e presidi con bandiere e striscioni contro manovra di bilancio, guerra e per il futuro della scuola.
Polemica a Sassari: "Abbiamo deciso di non fare il corteo - spiega all'ANSA Nicola Giua, Cobas scuola Sardegna - ma rimanere in piazza Castello anche con gli interventi contro il divieto della Questura di Sassari di concludere la manifestazione in piazza d'Italia davanti alla Prefettura di Sassari".
I Cobas Sardegna e le altre organizzazioni aderenti alla manifestazione - si legge in una nota - ribadiscono che il divieto di concludere la manifestazione in piazza d'Italia sia assolutamente immotivato, poiché non esiste alcuna valida ragione di ordine pubblico, e stigmatizzano tale decisione ribadendo la totale e palese violazione dei diritti costituzionali che dovrebbero essere garantiti.
"Giù le armi, su i salari", lo slogan della manifestazione sassarese. "Contro la guerra e l'economia di guerra - spiegano i partecipanti - per la pace, contro le servitù militari in Sardegna, per il disarmo e la chiusura delle fabbriche di armi.
Contro la legge di bilancio che toglie ai poveri e non investe in alcuna spesa sociale e di istruzione".
A Cagliari, invece, presidio nella centralissima via Roma davanti al Consiglio regionale sempre con bandiere e striscioni.
"Chiediamo - questa la protesta di Usb - una politica economica diversa, che sia a favore dei più deboli, dei precari e disoccupati e che tuteli il potere di acquisto degli stipendi e delle pensioni e non le spese per la guerra, che garantisca la sanità pubblica, la scuola e tutta l'economia pubblica invece di dirottare risorse verso la grande impresa ed il capitale".
Anche la scuola tra i temi della manifestazione: nel mirino il nuovo contratto, le organizzazioni di base chiedono la stabilizzazione dei precari.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA