Via a Quartu Sant'Elena al nuovo progetto dedicato alla nuove generazioni e alla lotta al disagio giovanile. L'assessorato alle Politiche Sociali ha infatti studiato e dato avvio al "servizio di educativa di strada". Interessa i ragazzi che trascorrono parte del loro tempo libero in luoghi informali di ritrovo: la strada, la piazza, il bar, i distributori automatici di cibi e bevande.
L'obiettivo del progetto - spiega il Comune - è dare loro innanzitutto attenzione e poi ascolto, affinché si possano comprendere le loro priorità e soprattutto le loro esigenze. In campo gli educatori di strada: potranno così realizzare nuove proposte educative capaci di intercettare, tra gli altri, anche i giovani "neet" e "drop out", lontani dalla scuola e con molte difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro. Un'occasione di incontro ma anche di costruzione di percorsi di orientamento e di crescita, puntando anche sulla disponibilità e la partecipazione delle associazioni culturali, sportive e di volontariato ."Si tratta di un servizio complementare molto utile innanzitutto perché funge da antenna dei bisogni, per poi diventare anche occasione di micro-progettualità - spiega l'assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche Giovanili Marco Camboni -. È un sistema che entra nelle dinamiche dei gruppi informali in maniera discreta, un viatico nuovo, diverso dal solito, che permette di guadagnare la fiducia del minore. Gli educatori intercettano i loro bisogni e cercano di realizzarli.
È quindi uno strumento che permette di avere una precisa mappatura di quelle che sono le aspettative dei giovani per la gestione del loro tempo libero e conseguentemente di potenziare l'apparato educativo già messo in campo da due anni a questa parte".
I quattro educatori individuati si stanno già alternando nel servizio, coprendo tutte le fasce orarie, dalla tarda mattina al pomeriggio e poi anche la sera, dal centro a Flumini.
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