Note celestiali e grande spiritualità, raffinati assoli e affascinanti pagine corali. La stagione dei concerti del Lirico di Cagliari si è aperta ieri sera in grande stile nel segno di Rossini. La bellezza e le suggestioni de La Petite Messe solennelle, composizione di musica sacra, "ultimo dei miei Peccati di vecchiaia" ha dato il via al nuovo cartellone. Arriva dopo la trionfale tournée del Lirico alla Royal Opera House di Muscat con "Elisir d' amore" e un concerto di gala. "E' il capolavoro assoluto di Rossini, stupisce per la sua modernità, arriva al culmine di una straordinaria carriera, poco prima della sua morte", ha detto all'ANSA Maurizio Benini.
Il direttore di fama internazionale, atteso dal 28 febbraio al Met di New York per dirigere Norma di Bellini che ai primi di gennaio ha diretto al Real di Madrid, ha risposto alla chiamata del Lirico e con uno strappo alla regola - dirige infatti pressoché solo all' estero - ha accettato di salire sul podio per il concerto inaugurale della stagione. "Nel 1991 questo teatro mi ha dato la possibilità di dirigere la mia prima opera in trasferta,Madama Butterfly. Torno con grande piacere, Cagliari mi ha dato tanto e desidero restituire", ha proseguito.
Il suo è un gradito ritorno nel capoluogo sardo dove nel 2008 aveva diretto "La Sonnambula" di Bellini. A suo agio con le partiture rossiniane, ha regalato al pubblico una esecuzione emozionante e di grande pregio alla guida di coro, orchestra e solisti in questa versione orchestrale scritta dallo stesso Rossini nel 1867, un anno prima della sua morte e quattro anni dopo l'edizione originale per dodici cantanti, due pianoforti e un armonium. "Una versione più lirica e meno intimista che offre la possibilità di utilizzare in tutte le parti grande espressività", ha commentato con l'ANSA il tenore Antonino Siragusa, brillante interprete, una delle voci soliste accanto al soprano Giuliana Gianfaldoni, il mezzosoprano Paola Gardina e il basso Rafał Siwek in una prova riuscita accolta con entusiasmo dal pubblico.
Grandi protagonisti Orchestra e Coro, quest' ultimo preparato da Giovanni Andreoli. Un'inaugurazione salutata da applausi e ovazioni. A fine concerto omaggio floreale per Salvatore Chierchia, primo oboe, prossimo alla pensione.
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