"Le nevicate di gennaio sono benefiche per i vitigni della Sardegna". Lo afferma Andrea Pala, 36 anni, di Luras, eletto nel 2021 miglior giovane enologo italiano. "Rafforzano le piante, le proteggono e le preparano al meglio per il risveglio della primavera", spiega l'esperto che vanta anche un altro importante riconoscimento, il premio Franz Haas per aver meglio incarnato in Italia i valori del pioniere altoatesino, re dei pinot neri.
Alla luce dello scenario di questi giorni con diverse zone della Sardegna che si sono svegliate sotto una bella coltre bianca, l'enologo rassicura i viticoltori: "la neve non incide sulla naturale crescita e sviluppo della pianta, anzi - chiarisce Pala - garantisce una risorsa idrica per i mesi futuri: sciogliendosi, molto lentamente, rilascia umidità a piccole dosi, favorendo così la crescita della pianta. Migliora così lo stato di salute della pianta riducendo la possibilità di sviluppo di patologie perché il gelo crea uno strato protettivo. La neve protegge dal freddo e impedisce al gelo di entrare a fondo nel terreno".
Sulla stessa linea Mariano Murru, presidente regionale e consigliere nazionale di Assoenologi. "Le nevicate sono state accolte con entusiasmo - conferma - C'era infatti preoccupazione per le scarse piogge di novembre e dicembre del 2022 e le temperature troppo alte. La neve quindi è un toccasana, molto meglio di acquazzoni torrenziali perché l'acqua penetra nel modo e in quantità giusta nel terreno. Ora le basse temperature del periodo invernale ristabiliscono l'equilibrio della vite e il suo naturale decorso".
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