Riprenderanno lunedì mattina i lavori del Consiglio regionale sulla manovra finanziaria a dieci miliardi. Vicino l'accordo tra la maggioranza e l'opposizione per scremare la mole di emendamenti e arrivare all'approvazione entro il 31 gennaio, ma resta il nodo sulle risorse per la sanità. "Sui temi importanti abbiamo trovato condivisione - ha sottolineato il capogruppo del Psd'Az, Franco Mula - ci sono alcuni emendamenti che riguardano la sanità che sono condivisibili ma bisogna capire come rimodulare le risorse". Per questo, da quanto si apprende, l'orientamento è di rimandare l'esame dell'articolo 3, che riguarda appunto la sanità, al termine dell'esame dei 16 articoli che compongono tutto il testo, probabilmente martedì 31.
Un chiarimento anche sullo stadio di Cagliari le cui risorse probabilmente saranno demandate al Collegato che si discuterà immediatamente dopo la Finanziaria. "Uno stadio di questo tipo è importante per tutta la Sardegna - ha sottolineato Mula -, ma vanno trovate le risorse, ci si sta lavorando. Quel che è certo è che i 50 milioni non vanno trovati oggi - ha specificato - e non si deve togliere nulla a nessuno. Possiamo reperire le risorse nell'accordo Stato-Regione, ci stiamo lavorando, ma ciò che è importante - ha ribadito - è che comunque non si toglierà nulla della scarsa massa manovrabile di questa Finanziaria per ciò riguarda le emergenze che attanagliano la Sardegna".
Intanto sono stati approvati gli articoli 2 e 2 bis con i correttivi, quasi tutti della Giunta, che hanno avuto il via libera. Sì allo stanziamento del fondo unico di 553.706.000 per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 e gli 8 milioni per il primo studio sullo stato degli edifici scolastici. Il sì, con il sostegno anche dell'opposizione, è arrivato alle misure riguardanti gli enti locali: oltre ai 15 milioni per le indennità dei sindaci (erano 10 e un emendamento ne ha aggiunto 5), anche i tre milioni destinati all'adeguamento degli strumenti urbanistici dei Comuni al Ppr e al Pai, e la modifica proposta dal gruppo Avs sulle risorse dei Comuni non utilizzate alla fine dell'esercizio 2022 che possono essere utilizzate nell'esercizio 2023 per le stesse finalità di spesa.
Via libera anche alla spesa di 1,8 milioni all'Arst per il Trenino verde, 5 milioni alla Cei e 550mila euro per le compagnie barracellari. Rinviati all'articolo 7 gli emendamenti per i crolli alla Marina. Approvato l'articolo 2 bis che rimodula, ma senza spesa di risorse regionali, i gettoni di presenza per i consiglieri comunali e per quelli delle Municipalità di Cagliari e la futura di Sassari.
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