I finanzieri del 1/o nucleo operativo metropolitano della Guardia di Finanza di Cagliari ed i funzionari dell'ufficio delle Dogane del Porto Canale hanno sequestrato 120 tonnellate di pellet stipate in 5 container provenienti dal Marocco e destinati ad essere vendute in tutta l'Isola. Il legale rappresentante della società importatrice è stato denunciato con l'accusa di aver introdotto nello Stato un prodotto industriale" recante segni mendaci, atti a indurre in inganno il compratore sulla qualità del combustibile".
L'attività verifica dei flussi merce in transito con l'utilizzo di specifiche banche dati ha permesso di individuare la merce destinata all'uso per il riscaldamento domestico e importata da una società italiana con sede nel nord est della penisola, che li avrebbe immessi in commercio in varie parti della Sardegna. Dalle analisi nei laboratori chimici dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono emerse difformità sulla composizione chimica. "Va preliminarmente specificato che, quando il pellet presenta una percentuale di ceneri al di sotto dello 0,8 %, lo stesso è da considerarsi di qualità 'EN-plus A1', mentre, superata la soglia dell'1,2%, rientra nella 'Categoria A2', quando il quantitativo è superiore al 2%, il combustibile viene indicizzato come 'Categoria B' (l'unità di misura delle ceneri è w% ovvero percentuale in peso) - spiegano Gdf e Adm - Nel caso di specie, mentre nell'etichetta del prodotto era riportata una percentuale di presenza di ceneri inferiore o uguale a 0,8%, l'esito del campionamento ha evidenziato una percentuale superiore al 2,6%. Il relativo documento di trasporto riportava l'indicazione 'Pellet EN-plus A2', circostanza che avrebbe consentito di immettere in commercio un prodotto ingannevolmente migliore sotto il profilo qualitativo rispetto alla sua composizione chimica reale.
Inoltre, la specifica presenza di un particolare tipo di cenere, avrebbe potuto comportare, peraltro, un potenziale danneggiamento agli impianti termici, riducendone il potere energetico".
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