Con la messa a dimora di 400 piante nell'area di Santa Barbara a Scano di Montiferro, prende avvio la prima fase del progetto "Acqua contro il fuoco", pensato per contribuire alla rinascita dell'ecosistema del Montiferru, colpito dal vasto incendio del 2021. Allora le fiamme investirono circa 20mila ettari di boschi, oliveti e pascoli distruggendone oltre 13mila. Entro la fine del 2023 il progetto solidale, che vede la partecipazione del gruppo Abbi,AzzeroCO2 e del gruppo Smeraldina, prevede la messa a dimora di 4200 piante endemiche così da ripristinare la preziosa biodiversità tipica di questa zona.
"L'azione portata avanti dal gruppo Abbi e AzzeroCO2 si inserisce in un più ampio intervento di valorizzazione dell'area di Santa Barbara, e quindi di rifacimento della chiesa andata distrutta dall'incendio del 2021 e di potenziamento turistico di tutto il sito che insiste sull'antico insediamento di "Su Lopu". Un sito prima nuragico, poi romano e infine altomedievale", dice il sindaco di Scano di Montiferro, Antonio Flore Motzo.
"Il rogo del 24-26 luglio 2021 ha distrutto la chiesetta campestre di Santa Barbara e l'area boschiva circostante che, oltre al simbolo religioso, rappresentavano un patrimonio ambientale e paesaggistico del territorio e della popolazione di Scano di Montiferro. Per ridare speranza alle comunità, la rigenerazione forestale e la cura del paesaggio devono partire da questi luoghi, simbolo di riscatto per una terra martoriata", ha spiegato il presidente dell'Associazione Montiferru, Pier Paolo Arca.
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