Dopo gli incendi di
ieri, dal canneto di Molentargius all'ex camping Tamarix, anche
a Quartu Sant'Elena è tempo di bilanci. Il sindaco Graziano
Milia ringrazia sui social chi è intervenuto per ridurre i danni
tra via Fiume e Poetto. Ma apre la polemica proprio sul
Molentargius.
"Non è possibile che questo parco di rilevanza regionale
costituito alla fine degli anni '90 continui ad operare senza
personale e senza strumenti per poter controllare almeno ciò che
accade all'interno del suo perimetro - scrive su Facebook il
primo cittadino -. Attualmente sappiamo essere attivo un piccolo
distaccamento del Corpo forestale che si deve occupare anche
della sella del Diavolo, di Monte Urpinu e così via".
Secondo il sindaco "è evidente che per come è ora, che questa
non è una struttura nelle condizioni di intervenire e prevenire
emergenze come quella verificatasi ieri. Se un parco c'è,
occorre dunque dotarlo di tutti i poteri e gli strumenti
necessari a garantire una piena operatività ed una salvaguardia
reale dell'immenso bene ambientale e faunistico ivi presente".
Quindi l'appello: "Sollecito ancora una volta la sensibilità
degli organi regionali preposti, in particolare l'assessore
all'Ambiente che sono sicuro condividerà con noi l'urgenza di
una presa d'atto e di azioni concrete da condividere insieme
alle amministrazioni di Cagliari e Quartu, su cui si affaccia
per la maggior parte il compendio del Molentargius-Saline".
Un'altra riflessione sugli incendi di ieri: "Conosciamo il
livello di impegno di uomini e mezzi occorso nelle ore appena
trascorse in tutta l'isola, a fronte di un'emergenza
generalizzata - commenta Milia -. Certo è che le avvisaglie di
quanto accaduto a Posada e Muravera avrebbero potuto suggerire
prudenzialmente una messa in allerta dei mezzi aerei già dalla
mattinata di ieri. Siamo comunque riusciti a far fronte ai
focolai con i mezzi e le possibilità che avevamo, ed oggi
possiamo dire di aver scongiurato il peggio, seppur con gravi
danni all'ambiente e all'avifauna del nostro territorio".
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