PIETRO PAOLO PROTO, "A OVEST DEL
SAHARA", (EFFIGI, PP 336, EURO, 17). Le onde dell'oceano come le
onde del deserto e, sullo sfondo, la complessa questione del
Sahara Occidentale. Confini visibili e invisibili, angoli di
terra dimenticati, paesaggi e orizzonti che sfumano tra il rosso
di albe e tramonti, disegnano il mosaico di una storia, a metà
tra giallo e romanzo d'avventura. E' fresco di stampa "A ovest
del Sahara", edito da Effigi, romanzo d'esordio di Pietro Paolo
Proto, cagliaritano, 44 anni, diplomatico attualmente alla
Farnesina dopo alcuni anni in servizio a Rabat e a Buenos Aires.
Al centro un complicato caso da risolvere: l'improvvisa
scomparsa di Rodrigo Perez, studente argentino appena laureato
e, un po' per caso, arrivato in Marocco come cooperante di una
chiesa cattolica. Pietro Paolo Proto traccia un itinerario che
da Rabat giunge fino alle remote zone di confine con l'Algeria e
la Mauritania. L'autore attinge, anche se non direttamente, alla
sua esperienza professionale ma anche alla sua grande passione
per il mare e il surf per dare forma a un coinvolgente intreccio
giocato su due piani narrativi e popolato da una galleria di
personaggi: diplomatici, funzionari internazionali, agenti
segreti, giornalisti, attivisti, surfisti, hippy.
Martín Rivera, il giovane diplomatico protagonista
dell'indagine, gioca d'istinto la sua parola d'ordine, "Segui le
tavole", un fil rouge che si srotola lungo la storia, per
illuminarne il percorso. Intorno a lui, tra le onde del mare
cavalcate da surf, skate, sandboard, si affollano i fantasmi del
passato. Martin è chiamato a un appuntamento ineluttabile col
destino.
"C'è una linea nella storia, trait d'union tra Martín Rivera
e Rodrigo Perez, il Berm, un muro di sacchi di sabbia, un
confine che svanisce, cancella i luoghi e ne custodisce oasi
segrete, villaggi poveri. Ma c'è anche un limite, la cresta
dell'onda e anche questa si dissolve in un vortice che unisce
passato e presente", ha messo in luce Daniela Paba durante la
presentazione del libro al parco dei Cappuccini di Cagliari
davanti a un folto pubblico. A Ovest del Sahara scopriremo
insieme a Martín Rivera come "laggiù gli echi della propria
memoria, che parlano attraverso ricordi e miraggi, faranno
vacillare la realtà, alla quale dovrà aggrapparsi tenacemente
per non tornare a perdersi".
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