La famiglia di Samuel Imbuzan, il
bambino di 10 anni di Rimini morto nell'esplosione del camper in
sosta nello sterrato della spiaggia di Bados, sul litorale di
Olbia, il 31 agosto scorso, ha lasciato la Gallura per rientrare
nella città della riviera romagnola dove già domani potrebbero
svolgersi i funerali del piccolo.
Daniel Romulus Imbuzan e la moglie Tatiana Lisi si sono
imbarcati ieri sera in nave da Olbia: la Procura di Tempio
Pausania, completati gli accertamenti medico-legali sul corpo
del bimbo, ha dato il nulla osta per la restituzione della
salma. La pm Sara Martino ha aperto un fascicolo al momento
contro ignoti con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. La
famiglia di Samuel, assistata dall'avvocato Antonello Desini, ha
collaborato con gli inquirenti sin dal primo momento, mettendo
insieme i ricordi che hanno preceduto la drammatica esplosione.
Tutto è accaduto intorno alle 13.30 di giovedì 31 agosto: i
genitori di Samuel insieme a una comitiva di amici italo-romeni
si stavano preparando per il pranzo nell'area di sosta, con i
camper parcheggiati lì vicino. Una delle ipotesi al vaglio della
procura è che dal fornello di proprietà di una delle altre
famiglie in vacanza sia partita una grande fiammata,
probabilmente a causa del tubo del gas mal collegato con la
cucina da campeggio, che ha investito in pieno il caravan su cui
stava dormendo Samuel.
Pochi secondi dopo sono avvenute le forti esplosioni
avvertite distintamente dai testimoni in spiaggia. Un inferno di
fuoco che non ha lasciato scampo al piccolo. La madre era appena
uscita dal camper quando il mezzo è stato avvolto dalle fiamme,
mentre il padre ha tentato invano di portare in salvo il figlio.
Entrambi i genitori sono stati ricoverati a Sassari: il padre
nel centro ustioni con bruciature sul 40 per cento del corpo, la
madre in ospedale sotto choc.
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