"Il punto di guardia medica di
Oristano rimarrà aperto". Lo ha garantito il direttore generale
della Asl 5, Angelo Maria Serusi, incontrando oggi i giornalisti
sulla questione delle guardie mediche, collegata anche al
fabbisogno di medici di medicina penitenziaria nel carcere di
Massama. "Proprio per sopperire alla mancanza di medici
nell'istituto penitenziario oristanese occorre convocare un
tavolo regionale con l'assessorato alla Sanità, avendo esaurito
tutti i mezzi a disposizione della nostra azienda sanitaria", ha
aggiunto il dg.
Serusi ha poi chiarito che la nota con cui sollecitava alcune
guardie mediche a coprire i buchi di organico in carcere "non è
stata assolutamente un ordine di servizio, ma un invito teso a
ricordare agli stessi medici di continuità assistenziale quanto
previsto nel loro contratto. Su questa vicenda sono state
fornite informazioni sbagliate. Non ho mai interrotto il dialogo
con nessuno degli attori coinvolti in questa vicenda e sono
pronto a confrontarmi ancora con tutti, guardie mediche,
sindacati e ordine dei medici".
L'emergenza è scoppiata a fine agosto con le dimissioni di 9
guardie mediche su 12 in servizio nel punto di continuità
assistenziale di Oristano e il ricorso a nuovi turni con la
presenza di un solo medico per turno. Poi è arrivata anche la
malattia di due delle guardie mediche rimaste, entrambe comunque
già dimissionarie. "Entro 60 giorni troveremo una soluzione, ma
il punto di guardia medica di Oristano non chiuderà", ha
ribadito il direttore generale della Asl, precisando che "nel
caso in cui qualche turno dovesse rimanere scoperto, avviseremo
gli utenti anticipatamente e li inviteremo a rivolgersi ai punti
di continuità assistenziali più vicini".
Quanto al fabbisogno di medici nel carcere di Massama, Seruci
ha annunciato la richiesta di convocazione di un tavolo
regionale perchè, ha ribadito, "la nostra azienda sanitaria ha
già esaurito tutti i mezzi in suo possesso per la soluzione del
problema".
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