Un corteo funebre a Cagliari per
il nuovo sciopero per il clima organizzato in tutta Italia da
Fridays For Future il 6 ottobre, al grido di "Resistenza
climatica". La protesta nel capoluogo sardo, che si snoderà
dalle 16 dal palazzo della giunta regionale a quello del
Consiglio regionale, è stata anticipata da una campagna social
con tanto di manifesti funebri (la croce è disegnata all'interno
della bandiera dei Quattro Mori) che piangono "la Sardegna,
defunta a causa dell'utilizzo dei combustibili fossili" e le
60mila persone "defunte in Europa nel 2002 a causa del caldo".
"Non portate fiori né condoglianze, ma voglia di ribellione -
scrivono su Instagram gli attivisti di FFF Cagliari - Una
Sardegna assediata dal gas metano, con il più alto valore di
emissioni climalteranti pro capite in tutto lo Stato, con il
phaseout delle due centrali a carbone che nessun politico
ritiene realizzabile entro il 2025 senza enormi importazioni di
gnl. Una Sardegna impoverita, reazionaria con gravi carenze
democratiche si trova a un nuovo capitolo della storia
climatica: incendi, ondate di calore, siccità, alberi sradicati
e serre distrutte dal vento, chicchi di grandine delle
dimensioni di palle da tennis e alluvioni. È il capitolo della
devastazione, che rende l'azione collettiva indispensabile".
"La prima causa dell'aumento delle temperature, e di
conseguenza dei fenomeni climatici estremi, sono i combustibili
fossili, su cui l'Italia, e di seguito la Regione sarda,
continua a investire ampiamente. Si tratta di fatto di governi
negazionisti - concludono - La protesta contro gli investimenti
fossili è un atto di resistenza. Non resteremo a guardare mentre
l'umanità viene condannata a morire".
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