(di Marzia Piga)
Si inizia a stringere il cerchio
intorno ad alcuni nomi che in entrambi gli schieramenti sono
considerati papabili come candidati alla presidenza della
Regione nella corsa elettorale del 2024. Il centrodestra sceglie
a Roma: oggi alle 17 è in programma un incontro sulle elezioni
amministrative con i rappresentanti nazionali dei tre partiti
più forti dell'alleanza, Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia.
Ma non ci saranno i big Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio
Tajani: delegati Francesco Lollobrigida, Roberto Calderoli e
Maurizio Gasparri. Segno che potrebbe non essere un incontro
risolutivo.
Se la ricandidatura dell'uscente Christian Solinas sembra
sempre più in bilico, nonostante l'endorsement della Lega e di
Salvini in persona e con alcuni veti di qualche alleato, non è
così certo che il nome alternativo spetti a Fratelli d'Italia e
sia quello dell'attuale sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
"A oggi tutto può ancora succedere" è la frase ricorrente di
alcuni esponenti del centrodestra. A volere la palla potrebbe
essere Forza Italia, nonostante a livello nazionale abbiano già
la candidatura in Piemonte. E se sono Pietro Pittalis e Settimo
Nizzi a puntare alla guida della coalizione, in casa azzurra c'è
anche Alessandra Zedda, forte della sua esperienza ai vertici
della Regione, che se non riuscisse a giocare la partita
regionale potrebbe spuntarla per una candidatura al Comune di
Cagliari.
Sul fronte opposto il nuovo appuntamento con la coalizione di
centrosinistra è per domani pomeriggio. L'incontro segue la
riunione della direzione del Pd di lunedì scorso in cui i Dem
hanno scelto la linea sul metodo: pronti a sacrificare le
primarie se gli alleati lo chiederanno ancora. A non volere le
consultazioni per la scelta del nome è il M5s che ha in tasca la
proposta di Alessandra Todde, che sarebbe gradita anche al Pd
che in questo momento non punta i piedi, perché consapevole
della maggiore forza elettorale dei pentastellati.
Ma tra gli alleati sono i Progressisti a mettere i paletti:
nessun nome frutto di accordi romani, il candidato lo sceglie il
tavolo e non è obbligatorio che sia lo stesso deciso da Pd e
M5s. A questo punto conta il peso che insieme avranno le altre
piccole forze della coalizione, che unite potrebbero fare da ago
della bilancia nella scelta.
A scombinare i piani potrebbero, però, essere anche gli
outsider, come Renato Soru, che aveva chiesto le primarie con
l'intenzione di parteciparvi o Graziano Milia, sindaco di
Quartu, che prosegue il suo tour di presentazione del libro in
tutta l'Isola: entrambi starebbero valutando la possibilità di
costruire delle liste.
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