Il tribunale del Riesame di
Cagliari ha concesso i domiciliari all'ex assessora
dell'Agricoltura della Regione Sardegna, Gabriella Murgia,
arrestata dai carabinieri del Ros insieme ad altre 30 persone
nell'ambito della maxi inchiesta della Dda su una presunta
associazione mafiosa operante nell'Isola con una fitta rete di
intrecci tra la criminalità orgolese riconducibile a Graziano
Mesina, la politica e le istituzioni isolane. In queste ore
Murgia lascerà il penitenziario di Uta dove era rinchiusa dal 27
settembre scorso.
I giudici hanno invece confermato l'arresto in carcere per
Tomaso Gerolamo Cocco, primario della terapia del dolore
all'ospedale Marino di Cagliari. La decisione del Riesame è
arrivata questa mattina, dopo le richieste di scarcerazione o di
attenuazione della misura cautelare presentate dagli avvocati
difensori Enrico Meloni e Carlo Figus per l'ex assessora,
Rosaria Manconi e Herica Dessì per il primario. "Abbiamo solo il
dispositivo, mentre per le motivazioni il Tribunale si è dato il
termine di 45 giorni, quindi non siamo in grado di commentare -
ha detto all'ANSA l'avvocato Meloni - Di sicuro siamo felici che
per la nostra assistita ci sia stata l'attenuazione della
misura". Nessuna dichiarazione, finora, dai legali del medico.
Gabriella Murgia e Tomaso Gerolamo sono accusati a vario
titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso,
associazione segreta e altri reati come peculato. Secondo gli
inquirenti sarebbero stati il punto di congiunzione tra i gruppi
criminali e le istituzioni. Con loro, nell'operazione Monte
Nuovo, erano state arrestate altre 29 persone, alcune delle
quali coinvolte nella latitanza di Graziano Mesina.
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