Magdalena Murawska, la compagna di
Toni Cozzolino, bruciato vivo per strada l'11 marzo 2022 per
mano del suo vicino di casa, Davide Iannelli, e morto in
ospedale a Olbia dopo dieci giorni di agonia, non si è
presentata questa mattina nell'aula della Corte d'assise di
Sassari per testimoniare contro l'assassino del suo compagno.
La donna dopo la tragedia si è trasferita in Polonia, suo
Paese d'origine, e non ha risposto alle convocazioni del pm
Daniele Rosa e se non si presenterà alla prossima udienza,
fissata per il 19 dicembre, il sostituto procuratore ha chiesto
al presidente della Corte, Massimo Zaniboni, che si avvii la
procedura prevista dalla legislazione europea per un'audizione a
distanza.
"L'ho sentita nei giorni scorsi invitandola a presentarsi
davanti a questa Corte per fornire la sua testimonianza - ha
detto in aula l'avvocato di parte civile, Giampaolo Murrighile,
che con i colleghi Antonio Fois e Massimo Perra assiste i
familiari della vittima - Mi ha comunicato di non aver ricevuto
la notifica e di essere disponibile a venire in Italia per
testimoniare, una volta che riceverà la convocazione".
I difensori dell'imputato, presente all'udienza, gli avvocati
Abele e Cristina Cherchi, non si sono opposti a una eventuale
audizione a distanza. La Corte ha deciso di dare un'altra
opportunità alla testimone di presentarsi in Tribunale, e poi
eventualmente disporrà l'audizione direttamente dalla Polonia.
Intanto oggi in aula è comparsa un'altra teste, una donna che
era sull'autobus su cui Cozzolino tenta di salire per cercare
soccorso dopo essere stato dato alle fiamme da Iannelli. La
testimone ha confermato di aver visto la vittima avvolta dal
fuoco e l'autista del bus prestargli soccorso spegnendo le
fiamme con un estintore.
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