Il nome, S'Ozzastru, vuol dire il
Patriarca ed è un olivastro millenario. Con i suoi 14 metri
d'altezza, una circonferenza di 1154 centimetri e un'età
compresa tra i 3000 e i 4000 anni, questo monumento naturale di
Luras, in Gallura, è stato selezionato per rappresentare
l'Italia nel 2024 al concorso internazionale per il titolo di
European Tree of the Year.
Con oltre 44 mila voti online e uno stacco significativo dal
secondo classificato, la Sequoia Gemella di Villa Sammezzano e
Reggello in Toscana, l'olivastro di Luras, già inserito
nell'elenco dei 405 alberi monumentali italiani, concorrerà per
il prestigioso riconoscimento.
È considerato uno dei più antichi esemplari di olivastro
presenti in Sardegna e definito il "Patriarca della natura". Per
gli abitanti di Luras e della zona non si tratta solo di un
albero ma è un vero e proprio simbolo di resilienza e
continuità, per la sua capacità di resistere nel tempo,
nonostante le avversità e di adattarsi ai cambiamenti. Legato a
questo maestoso esemplare di olivastro ci sono poi moltissime
leggende e superstizioni: pare che gli abitanti del luogo
credessero che gli spiriti maligni trovassero rifugio sotto
queste fronde. Di maligno però il Patriarca non ha nulla, anzi
la sua presenza porta grandi benefici al comune di Luras e alle
sue attività, attirando ogni anno, in tutte le stagione, decine
di migliaia di turisti e curiosi. "Ogni anno, dal periodo che va
da maggio ad ottobre, sono in media 30 mila le persone che
visitano l'olivastro - spiega il sindaco Mauro Azzena -
riusciamo a monitorarle grazie ad una cooperativa che organizza
visite guidate. Per noi rappresenta una fonte di orgoglio e una
grande possibilità di sviluppo economico. Adesso grazie ad
alcuni progetti regionali metteremo un sistema di video
sorveglianza nella zona circostante e faremo degli interventi di
bonifica dell'area circostante come le fasce antincendio".
Oggi, per la giornata della Festa dell'albero, i giovani
studenti delle scuole di Luras sono impegnati nella messa a
dimora di altri esemplari di quercia e degli alberi dei cachi,
considerati gli alberi della pace.
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