Avevano partecipato ad alcuni incontri del campo largo del centrosinistra unito, prima di abbandonarlo in polemica ai primi di ottobre scorso per un "mancato riconoscimento delle istanze politiche e metodologiche". Ora i giovani di Sardegna chiama Sardegna, movimento indipendentista, che nell'ultimo anno ha raccolto oltre 1.200 adesioni ed è composto in media da trentenni, ha scelto di aderire allo schieramento di Renato Soru e delle sigle che già lo appoggiano nella corsa alle Regionali 2024: Progetto Sardegna, Progressisti, +Europa, Liberu e Upc.
"Scegliamo di allearci con la coalizione sarda, alternativa a quelle italiane di centrosinistra e di centrodestra, guidata da Renato Soru per aprire una stagione di partecipazione, di ascolto dei veri bisogni della maggioranza dei sardi e delle sarde, e di governo, con riforme strutturali che ci impegneremo a realizzare nella prossima legislatura", scrivono in una nota i portavoce del movimento Danilo Lampis e Nicoletta Pucci, congiuntamente con il segretario nazionale di ProgReS Adriano Sollai e il portavoce di iRS Simone Maulu, le due forze indipendentiste alleate del movimento. Sardegna chiama Sardegna, Irs e Progres daranno vita a una lista comune e presenteranno il progetto il prossimo 17 dicembre (dettagli da definire).
"Siamo convinti - si legge nella nota congiunta - che l'alternativa alla disastrosa giunta Solinas non passi da un centrosinistra italiano che conferma, con i suoi principali attori, proposte senza visione e una logica spartitoria volta alla conservazione degli equilibri di potere, alla rielezione dei soliti noti o di loro cooptati". Gli indipendentisti si rivolgono "alla maggioranza dei sardi e delle sarde che vogliono una netta rottura con una classe dirigente che, in larga misura, ha ignorato esigenze e aspettative delle persone, azzerando dialogo e coinvolgimento, sacrificando a logiche e interessi lontani le risorse e il bene della Sardegna".
"La Sardegna ha bisogno di leggi, investimenti strategici, con una prospettiva che possa affrancarla finalmente dalla subalternità politica ed economica. Lavoreremo in questo senso - annunciano le tre forze -, nell'interesse della maggioranza dei sardi e delle sarde. Il nostro è un progetto aperto, in sviluppo, a forte connotazione civica".
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