"Basta pane avvelenato". È lo
striscione più grande sistemato da ambientalisti e
antimilitaristi questa mattina davanti al palazzo di giustizia
di Cagliari in occasione dell'udienza relativa al processo che
riguarda l'ampliamento della fabbrica di bombe Rwm, l'azienda
con stabilimento a Domusnovas controllata dalla tedesca
Rheinmetall.
Lo scorso ottobre, nella sua requisitoria la pm Rossella
Spano, nel processo per presunti abusi edilizi legati
all'ampliamento, aveva chiesto nove condanne a pene comprese tra
sette mesi e un anno e 10 mesi di reclusione. Sul banco degli
imputati ci sono l'amministratore delegato della Rwm, Fabio
Sgarzi, il vice Leonardo Demarchi, i tre tecnici incaricati
dall'azienda di redigere i progetti di espansione, Palmiro
Palmas, Ignazio Pibia e Mauro Pompei, e i funzionari comunali
che avevano rilasciato le autorizzazioni per l'ampliamento: il
responsabile dello Sportello unico per le attività produttive e
per l'edilizia (Suape) di Iglesias e Domusnovas, Lamberto
Tomasi, così come i tecnici Elsa Ghiani, Anna Rita Perseu e
Giuseppe Matzei.
Ora l'udienza è stata aggiornata al 21 dicembre.
Si sono costituite parte civile nel procedimento la
Confederazione Sindacale Sarda, l'Unione Sindacale di Base,
Cobas Cagliari, Sardegna Pulita, Italia Nostra Sardegna, Centro
Sperimentazione Auto sviluppo Domus Amigas, Assotziu
Consumadoris Sardigna, Cagliari Social Forum, Movimento Non
Violento Sardegna, Comitato Riconversione RWM per la pace ed il
lavoro sostenibile. "Noi - hanno detto i rappresentanti delle
associazioni in lotta - ci saremo".
Un sit-in con lo sguardo rivolto in Palestina: "È in corso il
feroce bombardamento e attacco di terra della Striscia di Gaza
da parte di Israele, che causa tremende atrocità - spiegano
Comitato No Rwm, Comitato sardo di Solidarietà con la Palestina
e Cagliari SocialForum -. Non piangiamo più finte lacrime su di
un bimbo morto quando consentiamo che da noi, nella nostra
terra, si producano ancora queste armi letali. Partono da qui i
cargo con bombe e proiettili diretti verso varie zone di
guerra".
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