Una commedia brillante per
sorridere delle umane debolezze. "Uomo e Galantuomo", la prima
commedia scritta da Eduardo De Filippo, in scena sino al 17
dicembre al Teatro Massimo di Cagliari e lunedì 18 al Comunale
di Sassari per La Grande Prosa del Cedac, narra l'arrivo di una
compagnia di guitti in una località balneare.
Un gioco metateatrale dove arte e vita si intrecciano per la
pièce interpretata da Geppy Gleijeses con Patrizia Spinosi e
Ciro Capano accanto a Roberta Lucca, Gregorio Maria De Paola,
Irene Grasso e Riccardo Feola, Salvatore Felaco e Demi Licata
con la partecipazione di Ernesto Mahieux, per la regia di
Armando Pugliese, produzione Gitiesse Artisti Riuniti e Teatro
della Toscana.
"La tradizione non è il culto delle ceneri, ma la custodia
del fuoco: Eduardo è stato il mio maestro, mettere in scena le
sue opere per me, che ho ricevuto direttamente il suo permesso,
in un certo senso è più semplice. L'importante è ricordarsi che
non si deve mai copiare, perché l'originale non è raggiungibile,
ma cercare una via nuova", racconta all'ANSA Gleijeses.
L'attore partenopeo veste i panni di Gennaro De Sia,
capocomico di una scalcagnata compagnia, che ha una relazione
con la primadonna Viola, vistosamente incinta: mentre gli
artisti si accingono a provare "Mala Nova" di Libero Bovio, con
effetti esilaranti come nella famosa scena del suggeritore, si
scopre che anche il loro ospite, don Alberto De Stefano, ha una
liaison con la misteriosa Bice. Sopraggiunge Salvatore, fratello
di Viola, deciso a salvare l' onore della sorella e nascono una
serie di equivoci, finché si rivela che Bice è in realtà la
moglie del conte Carlo Tolentano: la farsa potrebbe finire in
tragedia, ma per sfuggire al carcere o a un duello e evitare lo
scandalo "basta" fingere la pazzia. Gleijeses, premiato come
miglior attore europeo dall'Accademia Medicea per "Filumena
Marturano" con regia di Liliana Cavani, ripercorre la sua
carriera: "ho esordito nel 1974 in "Il figlio di Pulcinella" di
Eduardo, poi ho fatto "Chi è cchiù felice e' me" e
"Gennariniello", ed è arrivato il successo di "Amore e commedia"
insieme a Marco Mete. Ho fondato compagnie e diretto teatri, e
non ho mai smesso di recitare, portando in scena i classici e
gli autori italiani del Novecento, e il pubblico ancora mi
segue. Sono stato fortunato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA