Hanno studiato Grazia Deledda,
Maria Lai, la storia della Sardegna, il significato di Sa die de
sa Sardigna e le origini della bandiera dei quattro mori. Si
sono cimentati con argomenti come Halloween o anche più attuali
come la violenza di genere. Adesso, con l'avvicinarsi del
Natale, i temi preponderanti sui quali metteranno la loro
attenzione sono quelli della Natività. Sono gli alunni della
Scuola in ospedale della Neuropsichiatria infantile e della
Pediatria. Ragazzi che frequentano le scuole medie e superiori
che per un breve periodo sono stati ricoverati nei due reparti
dell'Aou.
La Scuola in ospedale di Neuropsichiatria infantile fa capo
all'istituto comprensivo Latte Dolce agro, con il dirigente
Antonello Pilu, per quanto riguarda la scuola Media. Per la
scuola primaria e dell'infanzia, che oltre al reparto della
stecca bianca è attiva nel reparto di Pediatria, il riferimento
è il sesto circolo, Istituto comprensivo Monte Rosello Alto con
la dirigente Michela Meloni.
E quella della Neuropsichiatria infantile rappresenta un
importante tassello nella terapia degli adolescenti, perché "la
scuola è il punto di inizio delle relazioni sociali, un luogo
fondamentale per la maturazione, anche affettiva, dei ragazzi".
A dirlo è il professore Stefano Sotgiu, direttore della
Neuropsichiatria infantile dell'Aou di Sassari. "La Scuola in
ospedale all'interno di una Neuropsichiatria infantile è una
rarità nazionale, di cui andiamo fieri", aggiunge ancora il
docente sassarese.
Si tratta di una conquista importante se si tengono in
considerazione anche le problematiche affrontate da questo tipo
di struttura. "Accogliamo ragazzi che, per vari motivi, hanno
manifestato condotte devianti - aggiunge Sotgiu - e la Scuola in
ospedale diventa un'utile risorsa terapeutica aggiuntiva nel
contesto farmacologico, psico-terapeutico ed educativo". E
questa diventa anche un'occasione per insegnare ai ragazzi che
la scuola non è in opposizione nei loro riguardi.
"Cerchiamo di entrare in empatia con loro", afferma la
professoressa Angela Manca che in Neuropsichiatria infantile
insegna Italiano, Storia e Geografia. E con lei, a essere
coinvolte sono anche le professoresse di Francese, Inglese,
Matematica e Scienze, Arte, Musica, Urgias, Sotgiu, Murgia,
Mura, Porcheddu e l'insegnante Simonetta Satta della scuola
primaria che fa capo al 6 circolo.
Le docenti della Scuola in ospedale hanno guidato i ragazzi
nella realizzazione di un libro di 34 pagine sulla storia della
Sardegna, passando dalla Carta de Logu, con attenzione alla
figura di Eleonora d'Arborea, a Sa die de sa Sardigna, sino alle
origini della bandiera sarda. Un'attività che mette assieme
Storia e Geografia e poi porta i ragazzi a concentrare la loro
attenzione anche su Scienze, con la Sardegna sempre al centro.
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