Il Tribunale di Nuoro ha condannato
a quattro anni di reclusione, per bancarotta documentale, il 're
delle discoteche' della costa orientale sarda, Mario Mele, e il
suo socio Gianpietro Porcheddu, finiti a processo per una maxi
evasione fiscale da 17 milioni di euro, guadagni dei locali Pata
Pata di Agrustos e Buddha del mar di San Teodoro,
frequentatissimi durante la stagione estiva.
I giudici oggi hanno anche condannato a tre anni Raffaele
Donadio, Ivan Deidda e la moglie Szigeti Dorottoya, tutti
implicati a vario titolo nell'inchiesta partita 10 anni fa con
l'arresto degli imprenditori.
Nel corso del lungo processo le accuse nei loro confronti si
erano ridimensionate, tanto che gli avvocati difensori, Mario
Silvestro Pittalis e Giuseppe Mocci avevano chiesto
l'assoluzione.
È caduta l'ipotesi di reato più grave, quella
dell'associazione a delinquere, mentre altri presunti illeciti
di carattere fiscale sono risultati prescritti.
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