La bocciatura del governo al
testo del Collegato alla Finanziaria della Regione Sardegna
scatena le reazioni dell'opposizione dentro e fuori i palazzi
istituzionali, sia sui contenuti, sia perché si tratta della
diciottesima norma impugnata per illegittimità costituzionale in
questa legislatura.
I primi a chiedere l'impugnazione al governo Meloni erano
stati, subito dopo l'approvazione del provvedimento, gli
ambientalisti del Grig. Forti di 40mila firme raccolte nello
specifico contro gli articoli sull'urbanistica, avevano definito
"sciagurate" le norme sul territorio, e ora sono soddisfatti
dell'iniziativa presa dall'esecutivo.
A colpire duro sulla Giunta Solinas è l'opposizione in
Consiglio regionale. Francesco Agus, capogruppo dei
Progressisti, parla di una "Caporetto su tutti i fronti: è più
facile indicare cosa si sia salvato". Per Agus questo "epilogo
di una legislatura fallimentare segna anche la totale assenza di
autorevolezza della giunta nei confronti del governo, di
qualsiasi colore esso sia".
L'esponente progressista ricorda che "tutte le norme cassate
erano state proposte dall'esecutivo Solinas, alcune addirittura
con rassicurazioni e garanzie che non sarebbero state impugnate.
Questo modo di legiferare assurdo, dove si salta di palo in
frasca e si parla insieme di tortore e di edilizia, è la morte
della nostra specificità regionale". "Con tutti i problemi che
ha la Sardegna - conclude il capogruppo - è assurdo che non ci
sia la lucidità per fare leggi semplici, studiate bene, che
funzioni e siano inattaccabili. I pasticcioni non piacciono a
nessuno".
Ora il problema, come per le altre 17 leggi impugnate,
riguarda la piena applicabilità delle norme sino a che non ci
sarà la pronuncia della Corte costituzionale, tra diversi mesi,
con il rischio di generare procedimenti autorizzativi che poi
non avranno più efficacia.
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