La Regione Sardegna farà ricorso
contro la pubblicazione dell'elenco dei siti idonei da parte di
Sogin per il deposito nazionale di rifiuti radioattivi, in cui
la Sardegna è presente con 8 siti divisi su 14 Comuni. Lo ha
annunciato il governatore Christian Solinas nell'Aula del
Consiglio regionale durante i lavori degli stati generali
dedicati al tema del nucleari.
"Ho già dato mandato all'avvocatura della Regione di fare un
accesso agli atti - ha spiegato il presidente - per formare un
fascicolo utile per impugnarlo, se risulterà impugnabile, anche
solo la pubblicazione dell'elenco della Sogin". "Faremo tutto
ciò che è nelle nostre forze e competenze e tutte le
argomentazioni giuridiche utili verrano introdotte nel ricorso
che la Regione presenterà", ha chiarito. Nell'intervento di
chiusura della seduta Solinas ha ricordato i "prezzi altissimi
pagati al concetto della solidarietà nazionale: abbiamo già
subito il disboscamento, le concessioni minerarie, il sangue
della prima guerra mondiale, le servitù militari e quelle
industriali. Ora anche quelle delle energie rinnovabili. Ci sono
ragioni paesaggistiche, ambientale e morfologiche che
impediscono la costruzione di un deposito così".
"Davanti alla possibilità anche solo provocatoria di una
compensazione diciamo che siamo per il no a qualsiasi
discussione su questo tema", ha ammonito il governatore. Per il
presidente della Regione "è necessario coinvolgere le altre
isole del Mediterraneo, in cui navigheranno le navi con i
rifiuti radioattivi".
Prima di Solinas gli interventi di tutti i capigruppo delle
forze politiche, che dopo quelli di amministratori locali e
sindacati, hanno ribadito il no unanime. No che sarà messo nero
su bianco in un documento da condividere prima con le forze
sociali e tutti i sindaci per poi ottenere il via libera unanime
dell'Assemblea in una delle prossime riunioni dell'Aula.
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