La legge sul cinema in Sardegna è
bloccata da tre anni e i nuovi bandi per sostenere le produzioni
di cortometraggi e lungometraggi e lo sviluppo di sceneggiature
non vengono pubblicati dal 2021. Lo denunciano gli operatori del
settore che questa mattina hanno organizzato un sit-in di
protesta davanti all'assessorato regionale della Cultura a
Cagliari. "L'impasse è dovuta al fatto che da qualche anno
l'assessorato ha deciso di assegnare i contributi annuali
scorrendo le vecchie graduatorie e non attraverso un nuovo bando
come prevede la legge regionale 15 del 2006", spiegano i
portavoce dei lavoratori Marco Antonio Pani, Paolo Zucca, Enrico
Pau e Tore Cubeddu.
"Il cinema sardo è sempre più apprezzato. I nostri film solo
quest'anno sono stati presenti e premiati in tutti i più
importanti festival internazionali - sottolineano registi e
produttori -, c'è una vitalità enorme nel settore che arriva
anche dai giovani che si sono avvicinati a questo lavoro. Eppure
la politica continua a non dare risposte", spiegano.
Sono oltre 500 gli addetti che ruotano nel mondo
cinematografico sardo: attori, registi, sceneggiatori,
produttori, maestranze, truccatori, sarti. "Invece di finanziare
con cifre importanti le grandi produzioni che arrivano da fuori
si dovrebbero sostenere quelle sarde", evidenziano. "Il cinema è
una risorsa importante, è come se chiudesse una fabbrica con più
di 500 operai, cosa succederebbe?", chiede Marco Antonio Pani.
Gli operatori sollecitano l'assessorato affinché pubblichi
immediatamente i bandi per il 2023, prima che la fine della
legislatura dilati ulteriormente i tempi, e una programmazione
triennale per le prossime procedure selettive.
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