Più attenzione al lavoro dei
medici di famiglia. E subito un piano per le guardie mediche:
sarà discusso giovedì all'assessorato della Sanità. Lo dice
Luciano Congiu, segretario regionale del Sindacato Medici
Italiani (Smi).
"Non staremo al gioco della parte pubblica - spiega Congiu -
che vorrebbe smantellare il servizio portando a soli 42 presidi
di Guardia medica aperti tutta la notte contro le 191 che oggi
operano a livello regionale, servendo tutti i cittadini sardi.
Questo comporterebbe di fatto negare il diritto di cura ai
cittadini, creando, allo stesso tempo, un intasamento improprio
dei Pronto Soccorso e del 118, già entrambi in grande
sofferenza".
Giovedì i sindacati cercheranno una mediazione con la
Regione. "Ok alle Guardie Mediche Speciali h24 (come proposto
dalla parte pubblica) ma presso i Pronto Soccorso, con il
supporto inedito del personale infermieristico, con condizioni
lavorative compenso adeguate alle incombenze, e soprattutto
senza chiudere nessun punto Guardia attuale a mezzanotte.
Abbiamo bisogno di un cambiamento di passo nelle politiche
regionali e nazionali".
Qualche passo avanti. "Siamo arrivati a questa prima bozza,
siglata il 29 dicembre scorso - continua Congiu - di Accordo
Integrativo Regionale grazie anche allo sciopero proclamato dal
nostro sindacato nelle due giornate di ottobre. Adesso si tratta
di continuare un'azione per migliorare le intere condizioni del
Servizio Sanitario Regionale, perché, sia chiaro ai cittadini,
che i medici di medicina generale possono continuare a essere il
primo presidio sanitario sul territorio solo se tutti le
componenti del sistema sanitario funzionano o non vengano
smantellate".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA