Una corte spietata e poi il due di picche. Sembra essere questo l'epilogo dell'intenso lavoro di diplomazia che il campo largo in Sardegna sta mettendo in atto in questi giorni, dichiarazione dopo dichiarazione, appello dopo appello, nei confronti dell'ex governatore Renato Soru, che, però, continua a rispondere di non essere interessato. Dopo l'annuncio del rientro nello schieramento a trazione Pd-M5s guidato da Alessandra Todde, i Progressisti non hanno interrotto i tentativi di convincere il fondatore di Tiscali a fare un passo di lato, sostenere l'aspirante governatrice pentastellata e soprattutto costruire insieme una lista che diventi magari la prima forza in Consiglio regionale in caso di vittoria. Tutto questo per evitare che il 25 febbraio il risultato delle urne consegni il governo della Sardegna al centrodestra.
Nell'ultima conferenza stampa della legislatura, questa mattina i tre consiglieri progressisti hanno presentato il simbolo con cui correranno, che porta il nome dello stesso ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda e hanno ribadito gli appelli all'unità del campo: "Renato Soru ripensi ai passi che andranno fatti a breve, costituisca con noi un'unica lista che abbia l'ambizione di essere la prima della coalizione di centrosinistra". Ma Soru in serata ha risposto picche: "Non siamo interessati a calcoli elettorali. Qualcuno preferisce fare aritmetica, contare i possibili consiglieri regionali eletti o le cariche per il futuro. Io preferisco costruire una prospettiva politica diversa per l'oggi e per il domani, che metta al centro la Sardegna. E preferisco parlare di idee, proposte, progetti".
Quindi puntualizza: "Il nostro è un progetto che vuole essere alternativa all'esperienza di governo di destra a guida Solinas. E questo non significa sostituire le persone sulle poltrone con altre che vogliono fare le stesse cose: vogliamo cambiare le priorità di governo, sennò è un cambiamento solo di facciata". Dal canto loro i Progressisti avevano voluto chiarire il loro percorso degli ultimi mesi: "Non abbiamo mai pensato ci potessero essere due coalizioni nel centrosinistra, abbiamo lavorato e lavoriamo sino all'ultimo minuto utile per l'unità". "Soru ha proposto un passo di lato contestuale a Todde - ha ricostruito Massimo Zedda -. Lei e il Pd, che avrebbe potuto fare una scelta diversa, non hanno accettato. A quel punto non c'era dubbio, lo abbiamo sempre detto anche a Soru: ci si può chiedere tutto, ma non essere quelli che lavorano per consegnare la vittoria alle destre".
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