Disturbo borderline della
personalità. È la psicopatologia di cui soffre Fulvio Baule, il
41enne di Ploaghe a processo per aver ucciso a colpi d'ascia i
suoceri, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, il 26 febbraio
2022, a Porto Torres, riducendo in fin di vita la moglie, Ilaria
Saladdino, dalla quale si era appena separato. La diagnosi è
stata fatta dallo psichiatra Mario Deriu, che oggi ha illustrato
davanti alla Corte d'assise di Sassari le sue conclusioni sulla
personalità dell'imputato.
Una spiegazione resa in aula dal professionista come
testimone, citato dall'avvocato della difesa Nicola Lucchi, in
quanto la Corte aveva respinto la richiesta di una perizia
psichiatrica su Baule. "Lo stato patologico - ha spiegato lo
psichiatra - ha interferito significativamente con la capacità
di intendere e di volere del soggetto al momento del fatto,
soprattutto per quanto attiene alla possibilità di astenersi da
impulsi aggressivi, in particolare sulla capacità di volere".
E ancora: "L'angoscia abbandonica ha prevalso sul sentimento
di attaccamento e amore, inducendo un momentaneo distacco da una
realtà emotiva vissuta come annientante e distruttiva, per
arrivare a un passaggio all'atto distruttivo". Secondo l'analisi
dello specialista, incalzato in aula dalle domande della pm
Enrica Angioni e dagli avvocati di parte civile, Gabriele Satta,
Gianmario Solinas e Silvia Ferraris, l'imputato viveva una
dipendenza affettiva dalla moglie e "la rabbia per l'abbandono e
l'esclusione dell'affetto si è estesa ai suoceri,
proiettivamente percepiti come istigatori del comportamento
della figlia".
Il predidente della Corte, il giudice Massimo Zaniboni, ha
aggiornato l'udienza al 30 gennaio per sentire gli ultimi tre
testi della difesa.
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