Condanna confermata in Corte
d'appello per Alberto Picci, il 48enne cagliaritano che all'alba
del 27 aprile del 2022, a Santa Maria Coghinas, ridusse in fin
di vita i genitori, Giuseppe Picci e Maria Giovanna Drago,
colpendoli nel sonno con una fiocina e forbici da pesca.
Questo pomeriggio la Corte, presieduta dal giudice Salvatore
Marinaro, ha accolto la richiesta del sostituto procuratore
Angelo Beccu e ha confermato la pena di 12 anni di carcere, più
tre anni di assistenza in una struttura Rems per l'imputato.
Picci, difeso dall'avvocata Tania Decortes, dovrà ora
rispondere di omicidio: il padre ferito è infatti morto un anno
fa dopo un lungo coma, e il pm Angelo Beccu ha presentato la
richiesta di rinvio a giudizio con l'imputazione, appunto, di
omicidio.
Al momento dell'arresto Picci aveva dichiarato di non
ricordare nulla: "Se ho fatto quello che dite, l'ho fatto
involontariamente, non è dipeso da me". Dichiarazioni ribadite
nel corso del processo di primo grado, svoltosi con rito
abbreviato, e ripetute nella sostanza anche questa mattina con
dichiarazioni spontanee durante il dibattimento in Corte
d'appello.
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