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Sos della Cisl al futuro governatore su salute, povertà e Pnrr

Sos della Cisl al futuro governatore su salute, povertà e Pnrr

Carta: 'legislatura ferma, ma i problemi sono cresciuti'

CAGLIARI, 18 gennaio 2024, 13:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Impegno nella lotta alle povertà e per il lavoro. Ma anche miglioramento della sanità e uso intelligente dei fondi del Pnrr. Sono le richieste della Cisl sarda alla politica in vista delle prossime elezioni regionali ed europee.
    "I problemi in questa regione sono tanti - ha detto il segretario regionale Gavino Carta nel corso di una conferenza stampa - dalla povertà al lavoro sino alla sanità con una persona su tre che non si cura e non fa i controlli. Il diritto alla salute deve essere rispettato".
    Altro tema fondamentale, da affrontare nei primi mesi della legislatura - suggerisce Carta - è quello dell'utilizzo delle risorse a disposizione: "Averle e non saperle spendere è assurdo: indispensabile un efficientamento". La Giunta? "Su alcuni temi come l'energia - ha detto Carta - siamo tornati al punto di partenza. Le crisi aziendali sono ferme. La sanità si è incagliata in una carenza di personale. Questa legislatura non ha cambiato nulla. Ma nella realtà queste situazioni si sono nel frattempo aggravate. Ma anche sui fondi Pnrr non abbiamo visto una vera cabina di regia. Chiediamo al consiglio una trasversalità di intenti con quattro priorità da risolvere.
    Importante che i cittadini vadano a votare".
    In Sardegna - spiega il sindacato - sulla base di alcuni indicatori quali tasso di disoccupazione, ammortizzatori sociali straordinari ed in deroga, e di una valutazione empirica, il numero di famiglie senza reddito da lavoro supera il numero di 120mila su un totale di circa 700mila (726.348) famiglie.
    Cresce anche il ricorso alle prestazioni sociali in Sardegna: le domande di Naspi (Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego) nel 2021 erano 74.641 e nel 2022 89.741.
    Anche le pensioni, per la gran parte, hanno importi al di sotto dell'indice di povertà relativa.  In Sardegna le pensioni di vecchiaia sono 187.699 con un importo medio mensile di 1.136,62, quelle di invalidità 37.642 con un importo medio mensile di 660,63; le pensioni ai superstiti sono invece 91.232 per un importo medio mensile di 612,16, le pensioni-assegni sociali 31.208 con un importo medio mensile di 462,09, le pensioni per gli invalidi civili sono 126.362 con un importo medio mensile di 430,73.
Il totale arriva a 474.143 euro per un importo medio mensile di 762,73. "Se ne vanno i giovani- ha detto Carta- e gli anziani: la Sardegna non è un posto dove economicamente si vive bene". La popolazione 15-29 anni- dice la Cisl- né occupata né inserita in un percorso formativo o di istruzione, è in Sardegna al 21,4% (Neet); in Italia la percentuale è del 19%. I giovani che lasciano la scuola, senza un adeguato titolo di studio, sono il 25,1%, in Italia il 18,1%. Indispensabile, secondo la Cisl, avviare politiche in grado di rafforzare le imprese riducendo il carico fiscale, favorendo una strategia regionale sul credito e sul rapporto con il sistema bancario.
Altra proposta prioritaria riguarda il sostegno, attraverso un programma di intervento, alle zone interne, ai comuni minori in via di tendenziale estinzione. 
   

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