Nel 2023 in Sardegna inflazione,
stretta monetaria, crescita dei costi produttivi hanno pesato
sull'economia più che altrove: la crescita del Pil regionale non
dovrebbe andare oltre uno striminzito +0,4% (da confrontare con
il +0,7% anticipato per il dato nazionale). L'anno appena
concluso potrebbe essersi chiuso con un livello del prodotto
interno lordo solo leggermente superiore a quello pre-pandemico:
circa l'1,3% in più, un dato da confrontare con il +3% stimato
per la media nazionale e il +2,5% delle regioni del Mezzogiorno.
È quanto emerge dall'ultimo report del Centro Studi della Cna
Sardegna che indica la fragilità della domanda interna come uno
degli elementi che hanno maggiormente caratterizzato la
congiuntura regionale negli ultimi anni.
In base alla ricerca dell'associazione artigiana, nel 2022
oltre un terzo delle famiglie sarde ha indicato all'Istat
risorse scarse o insufficienti, il sesto peggior risultato tra
le regioni italiane.
I redditi. Dopo il parziale recupero del 2021, nel 2022 i
redditi reali sono diminuiti del -0,9%, dato ben peggiore della
media nazionale (-0,3%). In altre parole, l'economia regionale
ha iniziato il 2023 con un livello del monte salari inferiore
del 2,1% rispetto all'anno pre-pandemico. Al livello di reddito
pro-capite significa circa 1.800 euro in meno per ogni occupato
alle dipendenze (ai prezzi del 2015), da confrontare con i 738
euro in meno misurati al livello nazionale.
In sostanza, le famiglie sarde hanno perso molto più
rapidamente potere d'acquisto; considerando i redditi pro-capite
a valori reali, il calo tra 2022 e 2019 è stato del -5,7% (da
confrontare con una media nazionale del -2%), ma se si prende
come riferimento il 2010 il calo dei redditi medi reali
nell'Isola è stato del -14%, più del doppio del dato medio
generale (- 6%).
Sia nel 2022, sia nella media dei primi undici mesi del 2023
la Sardegna è la terza regione italiana per crescita dei prezzi
al consumo: +6,7%, contro il +6,2% medio nazionale e il +6,0%
delle regioni del sud, L'aumento medio dei costi di produzione
subìto delle imprese artigiane nel corso 2023 è stato del +33,5%
e le aziende si aspettano nel 2024 un ulteriore aumento del +34%
"Proteggere il potere d'acquisto dei consumatori per
sostenere la domanda aggregata e ridurre il gap con il resto del
Paese in termini di competitività delle attività economiche
isolane, schiacciate dall'aumento dei costi produttivi
(trasporti, energia e materie prime), deve essere in cima
all'agenda politica", commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu,
rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA