Una lettera al Papa per chiedere
una preghiera e un'udienza privata dopo la sentenza attesa per
martedì 23 gennaio. L'ha scritta, a quattro mani col parroco di
Burcei don Giuseppe Pisano, Beniamino Zuncheddu, l'ex allevatore
di 58 anni che ha passato quasi 33 anni in carcere, poiché
ritenuto colpevole della strage di Sinnai, in provincia di
Cagliari del 1991, in cui furono uccise tre persone.
Zuncheddu, che sta beneficiando della sospensione della pena
dell'ergastolo, sta affrontando le ultime fasi del processo di
revisione che si sta celebrando dinanzi la Corte d'Appello di
Roma. Martedì, dopo la requisitoria del Pg e le arringhe finali
delle parti civili e dell'avvocato della difesa Mauro Trogu,
potrebbe arrivare la decisione dei giudici.
La lettera è stata letta oggi a Burcei nel corso di un
incontro pubblico al quale ha partecipato l'arcivescovo di
Cagliari e segretario generale della Conferenza episcopale
italiana mons. Giuseppe Baturi accolto dal sindaco Simone Monni.
"Colpisce tanto - ha dichiarato l'alto prelato ai giornalisti -
come una comunità si sia stretta attorno ad un uomo che ha
vissuto una vicenda veramente terribile, ma molto significativa
circa i valori della verità e della giustizia. Quindi - ha
aggiunto - sono venuto ad associarmi alla comunità di Burcei,
incontrando il signor Beniamino per esprimergli la mia
solidarietà. E ricordare a tutti che la verità si fa strada, ma
che la giustizia ha bisogno della partecipazione di tutti".
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