"Coraggio, coerenza e onestà". E' una
specie di mantra quello che Riccardo Milani, il regista e autore
del docufilm "Nel nostro cielo un rombo di tuono" sulla vita di
Gigi Riva, ripete ricordando l'esperienza umana vissuta
lavorando con il campione, diventato poi uno dei suoi più grandi
amici.
"Un esempio per tutti, per me, per il Paese e per tutte le
persone che lo stanno piangendo in questi momenti - racconta
all'Ansa Milani, arrivato a Cagliari alla camera ardente
allestita allo stadio - Qui già c'è una fila di gente enorme,
c'è tutto il suo popolo. Una partecipazione da funerale di Stato
sta celebrando Gigi. Non se ne va, rimane tutto quello che ha
fatto. Rimane l'esempio che ha dato di onestà umiltà, coraggio e
senso della misura. L'ho conosciuto nel 2002 per proporgli di
fare il docufilm, lui voleva pensarci e dopo vent'anni mi ha
detto di sì. Voleva prendersi il suo tempo. Nella vita ha sempre
difeso le sue scelte e per questo era disposto anche a pagare un
prezzo. Aveva un grande senso di appartenenza. La storia non è
scritta da me, ma dalla sua gente. Lavorare con lui è stata la
cosa più bella del mondo, era la cosa che volevo fare da tempo.
E' stato un fenomeno sociale, basti pensare che quando vinse lo
scudetto anche il Papa andò in Sardegna. Non ha tradito
l'immagine che io avevo di lui da bambino. In campo e fuori dal
campo seminava valori, quelli sportivi e quelli umani, quelli
etici".
Il documentario Sky lo ripropone stasera alle 21.15 su Sky
Cinema Due, alle 23.10 su Sky e in streaming su NOW dopo averlo
mandato in onda anche su Sky Sport Calcio.
"Quando si cercano degli esempi per educare i propri figli,
raccontare la storia di Gigi serve a questo, a capire come si
può essere uomini con la testa alta, con le spalle dritte, saper
dire di no quando è il momento e avere il coraggio di fare le
scelte che a volte non sono comode, sono scomode, spesso anche
punitive" ha concluso Milani.
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