Rispetto delle regole sulla
sicurezza e controlli e vigilanza più stringenti nelle banchine
del porto di Cagliari. Lo chiedono i lavoratori e i sindacati in
presidio - silenzioso in segno di lutto - davanti alla sede
dell'Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna a pochi
giorni dalla morte di Raffaele Massa, l'operaio di 50 anni
rimasto schiacciato tra due container mentre lavorava a bordo di
una nave ormeggiata al porto industriale di Cagliari.
La protesta è scattata subito, con uno sciopero di 72 ore che
terminerà oggi a mezzanotte. "Siamo qui per protestare - ha
detto Alessio Salis della Filt Cgil - contro l'ennesima morte di
un lavoratore portuale. Non conosciamo le cause dell'incidente,
però una cosa è certa: qualcosa nella catena delle operazioni
non è andata a buon fine. Siamo qui, oltre che per piangere e
ricordare il collega, anche per chiedere maggiore
sensibilizzazione sulla tutela dei lavoratori".
I sindacalisti hanno esposto le loro ragioni anche al
ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: "Gli abbiamo
chiesto di fare qualcosa - ha detto Marco Manca, Filt Cgil -
perché il lavoro portuale sia riconosciuto come usurante: si
lavora di notte, a volte a temperature troppo elevate, a volte
al freddo in banchina. Chiediamo all'Autorità di sistema
controlli e vigilanza aggiuntiva affinché queste tragedie non si
verifichino più".
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