"Noi abbiamo fatto una norma molto significativa e importante che ha dato nuovi poteri sia all'Antitrust, che anche stamattina ha aperto non a caso un'ulteriore indagine, sia all'Autorità dei trasporti per rendere trasparente il mercato delle compagnie aeree". Risponde così alle domande dei giornalisti sul caro biglietti aerei da e per la Sardegna, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a Cagliari per il convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Cagliari e Oristano "Transizione Industria 5.0", cui ha partecipato anche il sindaco e candidato del centrodestra alle prossime elezioni regionali del 25 febbraio, Paolo Truzzu.
"Ci muoviamo anche con la Commissione europea - ha aggiunto l'esponente del governo - che finalmente ha aperto un focus sull'anomala crescita dei prezzi delle compagnie aeree. Giovedì in un vertice incontrerò a Bruxelles i commissari della competitività e dell'industria per porre la questione all'attenzione dell'Europa". "Nel provvedimento che abbiamo realizzato - sottolinea Urso - si prevede che per le nuove gare in concessione, come per la Sardegna, dovrà essere fissato un tetto alla tariffa, mentre per quelle già in essere c'è quello che si è messo in campo attivando le autorità terze, che possono servire a calmierare i prezzi".
"D'altra parte - puntualizza il ministro - noto che già in sede europea era emerso con tutta evidenza che nel 2023 le compagnie europee stavano raggiungendo dei livelli di guadagno quali mai si erano visti e il settore aereo è stato negli ultimi tempi quello con maggior profitto tra tutti settori economici in Europa. Penso che ci debba essere più ragionevolezza sui prezzi - chiarisce - e mi auguro che le autorità intervengano".
LE VERTENZE DEL SULCIS - "Ho incontrato il sindaco gli operai e i sindacati per riaffermare la volontà del governo di realizzare una politica industriale che possa permettere anche a questo straordinario insediamento, simbolo dell'industria mineraria italiana, un futuro nell'epoca della transizione ecologica che noi vogliamo perseguire", lo ha spiegato il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso a Cagliari di rientro da un incontro a Portoscuso con il sindaco, le sigle sindacali e le delegazioni dei lavoratori sulle vertenze di Eurallumina, Portovesme e Sider Alloys.
"Con la sottosegretaria Fausta Bergamotto siamo impegnati costantemente, lei in questi mesi ha governato questi importanti dossier - ha detto il ministro rispondendo alle domande dei giornalisti prima dell'incontro organizzato dalla Camera di Commercio di Cagliari e Oristano Transizione Industria 5.0 -. Tre aziende diverse per problematicità e anche per prospettive, noi riteniamo che sia possibile sciogliere alcuni nodi fondamentali, li consideriamo dei casi bandiera, dei casi simbolo". "Ho assicurato l'impegno del mio dicastero e la disponibilità ad aprire un tavolo regionale che possa mettere insieme le problematiche per fornire una soluzione di sistema e certamente per riaffermare una politica mineraria e industriale fondamentale non solo alla Sardegna ma l'Europa". "Nel contempo in quel bacino si deve anche pensare a come migliorare un'offerta turistica che è compatibile con l'attività industriale. Riteniamo fondamentale affrontare questi dossier - ha aggiunto il ministro - che sono centrali che rappresentano ormai un simbolo di quello che purtroppo non si è fatto, in alcuni casi per qualche decennio, per dimostrare che il paese finalmente possa riaffermare nuovamente la sua leadership nella politica industriale".
EURALLUMINA - "Siamo tutti quanti pronti per l'addendum al Protocollo d'intesa su Eurallumina e contiamo di sottoscriverlo il prima possibile, a prescindere dall'adozione del Dpcm energia". Lo ha annunciato ai sindacati dello stabilimento e territoriali del Sulcis la sottosegretaria al Mimit Fausta Bergamotto, durante un incontro a Portoscuso con il ministro Adolfo Urso e il candidato governatore del centrodestra Paolo Truzzu. "Il testo lo abbiamo rivisto e condiviso anche con il ministero del Lavoro, che lo ha limato nella sua parte - ha aggiunto la sottosegretaria - Noi ci impegnamo a definire l'accordo di programma e il contratto di sviluppo per circa 140 milioni di euro. Per la firma dell'addendum il Mase avrebbe voluto aspettare il Dcpm, ma dopo l'intesa raggiunta con il governatore Solinas penso che adesso non ci siano più problemi". Dall'ultima riunione a Roma, i sindacati erano usciti insoddisfatti proprio perché era emerso che per la sottoscrizione del documento si sarebbe dovuto attendere l'adizione del decreto energia per la Sardegna con un ulteriore slittamento dei tempi. Ora questo problema sembra essere stato superato.
SIDER ALLOYS - Incassata la proroga per l'accordo di programma nell'ambito della ristrutturazione degli investimenti, la Sider Alloys dovrà attendere la fine dell'istruttoria del Mimit per ottenere lo stesso risultato sul contratto di sviluppo. E' quanto emerso nel corso di un incontro a Portoscuso tra la sottosegretaria al Mimit Fausta Bergamotto, arrivata nel Sulcis con il ministro Adolfo Urso e il candidato governatore del centrodestra Paolo Truzzu. "Il ministero, dopo che ha già tirato fuori 62 milioni su 76, vuole capire bene a che punto sono gli investimenti privati per potersi organizzare e tutelare, visto che sono soldi pubblici - ha riferito la sottosegretaria che ha seguito da vicino la vertenza della fabbrica di alluminio primario - Vogliamo capire bene se e come sono stati fatti gli investimenti altrimenti non stanziamo atro denaro. Il governo sta facendo la sua parte ed è già intervenuto con la garanzia Sace all'80%".
Intanto, alla luce dell'incontro di questo pomeriggio, è saltato il tavolo con i sindacati previsto domani a Roma. "Bisogna mettere un punto fermo su questa vertenza che dura da troppo tempo e il governo deve dettare i tempi all'azienda che deve far capire se è in grado o meno di produrre alluminio primario nel Sulcis - ha spiegato all'ANSA Renato Tocco della Uilm - Se non lo è, sappiamo già che c'è una multinazionale greca interessata a produrre e bisogna trovare soluzioni stringenti perché finora questa attesa la stanno pagando i lavoratori".
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