Cagliari, 1952: il marinaio Vittorio Porcu, dá vita a una terrazza affacciata sulla baia di Calamosca. Pochi tavoli, cucina di pesce e una vista invidiabile. Poi, sotto la gestione dei figli Nicola e Antonio Maria nascono il ristorante, un albergo, un bar. Punto di riferimento della Cagliari di un tempo, tappa del dopo partita del glorioso Cagliari dello scudetto di Gigi Riva, un decennio prima aveva ospitato personaggi del jet set e perfino l'Aga Khan, affascinato da tanto scenario da sogno.
Settantadue anni dopo il ristorante Calamosca si affaccia ancora sul Golfo di Cagliari, con tutto il suo incanto. Di giorno la luce del mattino, la sera il chiaro di luna e il faro che illuminano lo specchio d'acqua. Dall'insegna è scomparsa la voce pizzeria, "per dare una direzione più identitaria e contemporanea, in una continuità tra ieri e oggi", spiega Matteo Porcu, figlio di Nicola, con la sorella Alessandra e il fratello Massimiliano proprietario e gestore. Nel menu predomina il fresco di mare valorizzato in efficaci accostamenti. Portate ben impiattate, da gustare col mare a metro zero e dove l'armonia di sapori è la cifra creativa del cuoco, Michele Ferrara.
E' giovanissimo lo staff del nuovo Calamosca e ben motivato. "Restano i piatti storici come il Polpo per Silvana, servito con la tipica salsa scabecciu o il primo piatto di casa La Calamosca 1952, ma noi - precisa Matteo - lo arricchiamo di volta in volta con nuove proposte frutto delle esperienze in Italia e all'estero del cuoco". Da assaggiare Muggine e Basòlu, lo spaghettone artigianale Cozze, funghi e pecorino, il dolce Già lo finisci e le portate di benvenuto, oltre agli antipasti che variano di stagione in stagione.
"Nostro padre era un cercatore di tesori, da ispettore onorario per l'archeologia sottomarina ha effettuato numerose scoperte sul popolo nuragico tra cui il ritrovamento del porto sommerso di Melqart a Teulada - racconta all'ANSA Matteo - Ci ha trasmesso l'amore per la Sardegna che definiva 'il giardino degli dei' e per la natura". Eredità da cui è nata la Fondazione Calamosca, impegnata nella tutela dell'ambiente, la salvaguardia e il decoro della Baia del Faro. Sostenibilità è la parola chiave anche in cucina con iniziative anti spreco alimentare. Dopo il caffè, il sentiero che conduce da un lato a Cala Fighera e dall'altro verso il promontorio della Sella del Diavolo, invita a una passeggiata per godere dei colori del mare a strapiombo.
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