"Massima fiducia in Claudio Ranieri, lui vuole la salvezza più di tutti, magari c'è qualche giocatore che è sotto le aspettative". Lo ha detto il presidente del Cagliari Tommaso Giulini dopo la sconfitta con la Lazio.
"La delusione è fortissima, per questo il tecnico ha chiesto, ed è la prima volta, di concentrarsi sulla prossima gara anche con la decisione di riprendere gli allenamenti lunedì e non martedì. C'era voglia di invertire il trend dopo tre sconfitte consecutive, la gara con il Frosinone ha cambiato un po' la situazione e da allora ci sono state le sconfitte con Torino (ma lì abbiamo avuto un'occasione con Lapadula) e la sconfitta con la Roma".
Un quattro a zero che ha lasciato il segno: "La squadra è scesa in campo con tanta paura, sbagliava anche le cose più semplici: ha risentito della sconfitta con la Roma, ha portato quel timore in campo anche oggi". Ranieri? "Fiducia, ma non per quello che ha fatto per il Cagliari tanto tempo fa o l'anno scorso. Tutto l'ambiente è convinto che lui e il suo staff ci tireranno fuori da questa situazione".
"Sulla rosa la società ha fatto il possibile, accontentando in tutto e per tutto anche il tecnico. Abbiamo preso due ex giocatori della Sampdoria, due attaccanti che avevano già fatto la serie A, due difensori di esperienza internazionale. Non voglio fare nomi, ma gran parte della rosa non sta dando quello che noi ci aspettavamo: questo è un richiamo alla responsabilità dei giocatori. Abbiamo anche pensato a patrimonializzare la società puntando sui giovani.
Anche nel mercato di riparazione abbiamo preso i giocatori che ci sembravano più adatti". Lo ha detto Tommaso Giulini, da solo in conferenza stampa per spiegare il momento 'no' del Cagliari.
"Io faccio quello che posso per tenere in piedi questa società sana anche fra tre o dieci anni. Se si vuole avere una proprietà straniera che ha la possibilità di fare acquisti milionari, quello non sono io. Se dovessi vendere - ha detto il presidente del Cagliari - lo farei a qualcuno di serio, ma questo qualcuno non si è mai presentato".
E allora il messaggio è sempre quello: "È la lezione di Gigi Riva - ha detto - quello di stare uniti, io sto mettendo la squadra di fronte alle sue responsabilità. Che cosa si vuole? Il premio salvezza. Nessuno me lo ha chiesto, ci sono valori morali alti nello spogliatoio. Ma se me lo chiedessero sarei pronto anche a valutare questa proposta".
La lotta salvezza? "Secondo me la squadra si è illusa di potersi quasi salvare da sola perché c'era l'entusiasmo della promozione, c'era Ranieri. E invece bisogna mettere in campo la spregiudicatezza, a volte anche la presunzione. Ma non la paura.
Questo ambiente e anche questo presidente non meritano la retrocessione. Al momento però abbiamo più possibilità di retrocedere che di salvarci. Per questo voglio che in questi tre mesi si pensi solo alla salvezza: non ci deve essere spazio né per viaggetti, né per fidanzate. Accompagnare i figli a scuola va bene, ma poi tutto il giorno si pensa al Cagliari e alla salvezza".
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