Il nuovo piano di risanamento
acustico del comune di Cagliari rischia di penalizzare le
attività del centro storico. Senza risolvere, però, i problemi
della mala movida. È la denuncia di Fipe Confcommercio Sud
Sardegna, Confartigianato, Confesercenti, Filcams Cgil, Fisascat
Cisl e Uiltucs: chiesto incontro urgente con il sindaco Paolo
Truzzu e tutto il consiglio comunale.
"Meno buste paga e meno produttività - queste in sintesi le
motivazioni dell'sos - nessun beneficio per residenti e titolari
dei locali". Nel mirino, ad esempio, lo stop, nel quartiere
Marina, delle somministrazioni all'esterno dalle 3 all'1 di
notte e con inevitabile riduzione della capienza per i locali e
il numero di tavolini.
Nel quartiere, l'area è quella tra piazza Savoia, piazza
Santo Sepolcro e via Dettori. "Tra le prime richieste quella di
un tavolo tecnico che ci spieghi bene la normativa della Asl,
perché la regola imposta rischia di mandare in rovina le
attività senza portare alcun beneficio, tantomeno in determinati
orari", dicono le associazioni.
Il piano è stato approvato nel mese di aprile 2021. In ballo
anche una richiesta di accesso agli atti. "Ci è stato risposto
che avremo gli atti in mano il 15 marzo, anche se per legge non
devono passare più di 30 giorni. Sono passati due mesi e forse
gli atti arriveranno entro 90 giorni anziché entro 30".
Esprimono preoccupazione anche Filcams Cgil, Fisascat Cisl e
Uiltucs per le possibili ripercussioni negative sui livelli
occupazionali e sugli effetti negativi che questo piano potrebbe
comportare sullo sviluppo turistico della città di Cagliari.
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