Un fulmine a ciel sereno anche se
qualche segnale era arrivato nelle scorse settimane. Ma nessuno
tra i sindacati sardi e le Rsu della Saras di Sarroch si
aspettava una cessione così imponente delle quote che segna la
fine di un'epoca, quella della famiglia Moratti in Sardegna,
dopo 62 anni. E tra Cgil, Cisl e Uil c'è preoccupazione per il
futuro di una delle più grandi raffinerie del Mediterraneo e
d'Europa con unaa capacità di lavorazione pari a 15 milioni di
tonnellate annue (300.000 barili al giorno). Il sito industriale
di Sarroch rappresenta circa il 20% della capacità di
raffinazione italiana e al suo interno operano circa 1300
lavoratori diretti ai quali si aggiungono quasi 3mila
dell'indotto.
"La notizia della cessione arrivata ieri sera con una
comunicazione ufficiale ovviamente ha creato molta
preoccupazione tra i lavoratori perché non solo finisce un'era
ma perché occorre capire quale sarà il futuro di questo sito
produttivo - dice all'ANSA Stefano Fais, segretario
organizzativo Filctem e rsu Saras - in questo momento attendiamo
di incontrare di vedere il presidente uscente e la nuova
proprietà per conoscere il nuovo piano industriale che per noi è
importante per salvaguardare i livelli occupazionali. Il
dato di fatto è, però, che un'altra grossa azienda nazionale non
sarà più italiana ma olandese. Abbiamo visto in Sardegna e in
Italia che le multinazionali non sempre hanno consolidata il
business che li precedeva: ora attendiamo di conoscere il loro
piano".
Marco Nappi, segretario generale regionale Femca Cisl) si
dice "scioccato per la notizia arrivata all'improvviso. Sappiamo
che entrare in un contesto di una multinazionale cambia tutto.
Cosa succederà e come sarà l'approccio della nuova proprietà lo
vedremo nelle prossime settimane ma già oggi c'è una
forte preoccupazione perché non conosciamo l'azienda che
subentra e credi di poter dire che questo sentimento si
percepisce in tutta la raffineria, ma anche in tutto il
territorio, nelle aziende d'appalto e tra le istituzioni
locali."
"C'erano dei rumors in settimana però questo è stato un
fulmine a ciel sereno - sostiene Pierluigi Loi della Uiltec - la
famiglia Moratti ha sempre prestato massima attenzione alla
Sardegna e nell'ultimo decennio ha fatto forti investimenti, per
rendere la raffineria di Sarroch molto competitiva. Auspichiamo
che ci sia lo stesso stesso corso in termini di investimenti,
sviluppo e occupazione anche da parte di Vitol perché servono
forti investimenti per rimanere competitivi sul mercato globale
in questo momento di transizione energetica".
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