Comincia con l'arrivo del leader del M5s Giuseppe Conte l'ultima decade prima delle elezioni regionali in Sardegna che dovranno decidere chi tra Alessandra Todde per il campo largo Pd-M5s, Renato Soru per la Coalizione sarda, Paolo Truzzu per il centrodestra o l'outsider Lucia Chessa con Sardegna R-esiste, dovrà guidare l'Isola per i prossimi cinque anni.
Test nazionale prima delle Europee, soprattutto per la coalizione guidata da Giorgia Meloni, le consultazioni sarde hanno convinto la premier alla trasferta per chiudere la campagna elettorale mercoledì 21 febbraio alla Fiera di Cagliari insieme ai due leader alleati di Lega e Fi, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Ma non solo: da domani e fino al 25 febbraio sarà quotidiano l'arrivo nell'Isola dei ministri del governo in forze.
Tra i più presenti proprio il vice premier Salvini, che è già stato in Sardegna tre volte e tornerà ancora prima della chiusura a tre, il prossimo fine settimana, dove è atteso nel Medio Campidano, a Cagliari e Oristano. Dopo Alfonso Urso (Made in Italy) e Marina Calderone (Lavoro) di Fdi e Giuseppe Valditara (Pubblica istruzione) della Lega, arrivano gli esponenti del governo di Fi, domani con Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente) nella sede di Confindustria a Cagliari ed Elisabetta Alberti Casellati (Riforme) a Sassari. Sabato 17 è la volta di Anna Maria Bernini (Università) a Lula, sede dell'Einstein Telescope, con chiusura a Cagliari, e dopo una settimana sarà il turno di Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione).
Giuseppe Conte, in campo per Todde, è partito oggi da Sassari per un tour che toccherà i principali centri sardi e terminerà sabato a Cagliari. E sull'eventualità che ci possa essere una chiusura della campagna con la segretaria del Pd Elly Schlein, già volata in Sardegna per due volte, Conte risponde: "Adesso ci ragioniamo, assolutamente. Io sono sempre a disposizione". Il presidente dei cinquestelle ha accettato l'invito dell'Università di Sassari, dove in passato ha lavorato come docente, e ha tenuto una lezione di diritto. Oltre ai temi locali, Conte ha parlato anche della guerra a Gaza: "Spero che la presidente Giorgia Meloni telefoni a Netanyahu, se è il caso litigando, per condannare con grande fermezza un'azione militare che ha portato sin qua vittime fra il 70% della popolazione palestinese", spiega.
Sardegna laboratorio per il campo largo? "Con il Pd lavoriamo per degli obiettivi concreti, per offrire ai cittadini un progetto politico serio che curi il loro benessere e che possa portare a un futuro migliore. Qui in Sardegna ci sono state le condizioni per fare un lavoro serio su temi e progetti, non solo con il Pd ma anche con le altre forze". Quanto alla divisione nel centrosinistra, Conte ritiene "incomprensibile" la scelta di Renato Soru di correre da solo: chi si è smarcato ne risponderà agli elettori".
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