Candidati sardi bocciati sul tema
del clima e dell'emergenza ambientale nei programmi elettorali
in vista delle regionali del 25 febbraio. Nessuno tra Alessandra
Todde per il campo largo Pd-M5s, Renato Soru per la Coalizione
sarda, Paolo Truzzu per il centrodestra e Lucia Chessa per
Sardegna R-esiste, raggiunge la sufficienza. Anzi per per uno di
loro, il sindaco di Cagliari, il giudizio è gravemente
insufficiente.
A dare le pagelle è il coordinamento sardo di Friday for
future, l'associazione dei giovani ambientalisti nata sulla
scorta dell'impegno di Greta Thunberg. I temi ambientali in
questa campagna elettorale sono stati sviscerati in un report
che prende in esame gli impegni per il clima nei quattro
programmi elettorali depositati dai candidati.
Undici i punti presi in esame: gestione pubblica
dell'energia, phase out dal carbone, metano e rigassificatori,
Saras ed export raffinazione, rinnovabili e adeguamento rete,
contrasto al consumo di suolo, riduzione fossile in cinque anni,
riduzione impatto agrozootecnia, contrasto alla siccità,
restituzione aree militari e riduzione emissioni trasporti.
Alessandra Todde e Renato Soru raggiungono il 31%, Lucia Chessa
il 22%, Paolo Truzzu si ferma a zero.
Nell'analisi specifica di ogni voce, Renato Soru e Alessandra
Todde raggiungono identici risultati: semaforo verde sul
contrasto al consumo di suolo e alla siccità, giallo per quanto
riguarda la gestione pubblica dell'energia, le rinnovabili e la
riduzione delle emissioni nei trasporti, il resto è rosso. Per
Lucia Chessa semaforo verde su metano e rigassificatori, giallo
su rinnovabili e riduzione del fossile e dell'impatto
dell'agrozootecnia, rosso tutto il resto. Paolo Truzzu si ferma
a zero su tutti gli undici punti analizzati.
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