La Coalizione sarda, che sostiene
il candidato alla presidenza della Regione Sardegna Renato Soru,
ha depositato un esposto al Corecom regionale e all'Autorità
nazionale Garante delle comunicazioni "per la palese violazione
della par condicio e delle pari opportunità da assicurare a
tutti i candidati".
"Ci stanno togliendo la voce - è detto in una nota - da
giorni le iniziative e le proposte della Coalizione sarda e del
suo candidato presidente sono scomparsi dalle pagine dei
giornali e dai servizi delle televisioni sarde. I media della
Sardegna, complice anche l'invasione quotidiana dei leader
nazionali, hanno deciso chi siano i candidati sui quali le
cittadine e i cittadini della Sardegna meritano di essere
informati. I loro spazi sono raddoppiati o addirittura
triplicati gli spazi grazie ai segretari nazionali o ai ministri
in carica, con punte di piaggeria che sarebbero imbarazzanti
anche per organi di partito. È una grossolana violazione del
pluralismo e una violenta intromissione nella campagna
elettorale per le elezioni regionali. È una condotta che fa a
pezzi le norme deontologiche del giornalismo. La stampa dovrebbe
essere super partes e assicurare spazio e visibilità a tutte le
proposte politiche in campo. Invece, oggi più che mai, è
diventata agente attivo della propaganda elettorale e della
narrazione dei candidati degli schieramenti nazionali. Se gli
organi di informazione in mano a privati sono tenuti a
rispettare almeno i principi base del pluralismo, è scandaloso
quanto messo in atto dal telegiornale regionale del servizio
pubblico, finanziato coi soldi dei cittadini. Negli ultimi dieci
giorni lo spazio assicurato a Renato Soru e alla coalizione è
stato praticamente nullo.
L'informazione è un bene primario della democrazia. Però
avere un ruolo pubblico comporta responsabilità e non consente
di agire in modo arbitrario e manipolatorio. Le cittadine e i
cittadini devono ricevere tutte le informazioni per formarsi
un'opinione su quello che succede intorno a loro, a maggior
ragione quando vengono chiamati a esprimere le loro idee con un
voto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA