"È giunto il momento che Governo,
imprese e le loro associazioni di rappresentanza assumano le
proprie responsabilità". Lo afferma Tonino Ortega, segretario
generale della Uilcom Sardegna, annunciando il sostegno totale
alle categorie Feneal e Uilm in vista di una nuova ondata di
proteste sindacali in tutta Italia. La mossa arriva in seguito
all'incidente mortale avvenuto il 16 febbraio scorso presso il
cantiere di via Mariti a Firenze, che ha causato la perdita di
cinque vite umane.
"È l'ennesimo dramma legato alle morti sul lavoro", dichiara
Ortega, sottolineando il crescente numero di incidenti fatali
che si verificano nei luoghi di lavoro in Italia. Ogni anno,
oltre 1000 persone perdono la vita in incidenti sul lavoro,
mentre i casi di infortuni superano quota 500.000, senza contare
le malattie professionali. Il leader della Uilcom accusa il
massimo ribasso, gli appalti a cascata, la mancanza di controlli
e la precarietà del lavoro di essere conseguenze dirette di
scelte politiche ed economiche, non mere fatalità.
"Mai più morti sul lavoro", è il grido di battaglia che
Ortega e i sindacati intendono far risuonare nelle piazze e
nelle sedi governative. Si prevedono mobilitazioni su vasta
scala, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e
ottenere misure concrete per garantire la sicurezza e la tutela
dei lavoratori sul posto di lavoro.
"Le proteste sindacali non si limitano solo a esprimere
dissenso, ma intendono anche spingere per un cambiamento
legislativo e una maggiore vigilanza sul rispetto delle
normative in materia di sicurezza sul lavoro - conclude il
segretario generale della Uilcom -. La lotta per porre fine alle
tragedie sul posto di lavoro si intensifica, e i sindacati si
preparano a fare sentire la propria voce con ancora più forza e
determinazione".
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