"Lo Stato ha deciso che deve
risparmiare sull'istruzione e sullo stipendio dei dirigenti.
Lasciando la scuola da sola. Questo è il loro dimensionamento".
Lo ha detto Renato Soru, candidato governatore per la Coalizione
sarda, parlando dal palco del Teatro Massimo per la chiusura
della campagna elettorale.
"Abbiamo visto tanti diritti negati nei trasporti - ha detto
il fondatore di Tiscali - non solo nella continuità
territoriale. Ho visto un allevatore che doveva trasportare da
Olbia tre cavalli. E rimaneva lì da tre giorni, non gli facevano
imbarcare gli animali. Per partire ha dovuto dire che aveva una
roulotte".
E ancora: "Hanno strappato il diritto di decidere dove
sistemare gli impianti che creano energia con tanto di espropri
per pubblica utilità. Ne parlavamo questa mattina con gli
agricoltori. Espropri senza raziocinio".
Soru ha parlato anche di futuro: "Entro i prossimi cinque
anni dobbiamo investire tante risorse non spese, c'è la
possibilità di costruire una Sardegna nuova partendo dagli
investimenti che chiamino tutti alla partecipazione democratica.
Lavoriamo sull'inclusione sociale, ma non è assistenzialismo: si
deve lavorare sulla formazione e sulla dignità del lavoro. Senza
lasciare indietro nessuno: una speranza per tutti, non solo per
i più forti".
Altri temi: "La Sardegna nuova nasce dalla tutela del nostro
ambiente, dall'industria della pulizia dell'aria. Questa
industria dell'ambiente sarà il mercato più grande del mondo: ci
sono risorse nuove e lavoro nelle campagne. Noi vogliamo essere
i primi a fare la transizione energetica ma senza perdere un
posto di lavoro. Ma questa transizione non dobbiamo subirla
dalle multinazionali. C'è un mondo nuovo da governare come la
transizione digitale: deve entrare a scuola, negli uffici e
nelle imprese. Deve entrare anche nella sanità. Non ci hanno mai
fatto prendere i dati sulla salute vicino alle basi militari".
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