"Vietare il diritto di voto a un
cittadino che, dopo aver scontato una pena, in virtù del suo
comportamento ineccepibile, ha ottenuto la riabilitazione dal
Tribunale di Sorveglianza di Sassari, appare come un atto di
arroganza e discriminazione da parte delle istituzioni,
soprattutto perché la notifica della riabilitazione da parte
della Questura risale al mese di ottobre del 2022". Lo denuncia
Maria Grazia Caligaris dell'associazione Socialismo Diritti
Riforme Odv raccontando quanto accaduto a Federico Caputo, 63
anni.
"La richiesta di rilascio della tessera elettorale - ha detto
Caputo a Sdr - è stata presentata nel mese di ottobre 2023, in
seguito alla riabilitazione penale ottenuta il 13 ottobre 2022 e
notificata dalla questura di Sassari il 22 ottobre successivo.
Il diniego dell'ufficio elettorale, a cui mi sono rivolto con
sufficiente anticipo, mi ha lasciato interdetto. Ho pensato si
fosse trattato solo di un disguido temporale. Ho quindi
reiterato la richiesta in prossimità delle elezioni regionali
della Sardegna ma il responsabile dell'ufficio è stato
irremovibile non avendo ricevuto alcuna informativa e nonostante
io abbia esibito il certificato della questura. Ho quindi
ritenuto di rivolgermi alla prefettura che, pur prendendo atto
della gravità della situazione, non è potuta intervenire per
risolvere la mancata comunicazione e quindi ho dovuto rinunciare
a esercitare il diritto/dovere di voto. Il fatto in sé per me -
racconta ancora - ha un significato che va aldilà della
circostanza elettorale. Dopo gli anni in cui ho commesso i
reati, che ho pienamente pagato con la perdita della libertà, ho
perseguito con costanza e determinazione la riabilitazione. La
tessera elettorale - ha concluso Caputo - rappresentava per me
il concreto reintegro sociale. Rinunciarvi mi è dispiaciuto".
"Spiace rilevare - conclude Caligaris - che le inadempienze
delle istituzioni derivano anche dalla incapacità di dialogare
tra gli uffici, senza considerare che il mancato rispetto dei
diritti dei cittadini grava pesantemente sulla vita sociale di
ciascuno alimentando la sfiducia".
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